"Le nostre norme in materia di aiuti di Stato a favore di importanti progetti di comune interesse europeo consentono agli Stati membri e all'industria di investire congiuntamente in innovazioni e infrastrutture d'avanguardia", ha spiegato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione UE e responsabile della politica di concorrenza.
"Gli Stati membri possono intervenire quando il mercato da solo non produce i risultati auspicati, perché i rischi sono troppo elevati per un singolo Stato membro o una singola impresa, a condizione che tutta l'economia dell'UE possa trarne beneficio - ha aggiunto - Al termine di un ampio processo di consultazione, abbiamo apportato alle nostre norme alcune modifiche mirate volte a rafforzare ulteriormente l'apertura degli IPCEI e a facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese".
Le nuove norme della Commissione UE rafforzano "il carattere europeo e aperto" degli IPCEI, prevedendo che debbano coinvolgere di norma almeno quattro Stati membri, e agevolano la valutazione della compatibilità degli aiuti alle PMI, ad esempio prevendendo la possibilità per le imprese più piccole di contribuire ai progetti in misura più limitata rispetto a quanto richiesto alle altre imprese. Un altro obiettivo è quello di allineare la disciplina alle attuali priorità dell'UE: ad esempio, per sostenere le strategie ambientali dell'UE e accelerare la transizione verde.
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