Airbnb, Consiglio Stato rinvia questione a Corte UE

Airbnb, Consiglio Stato rinvia questione a Corte UE
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Giovedì 19 Settembre 2019, 10:15
(Teleborsa) - Il Consiglio di Stato ha rinviato alla Corte UE la vertenza promossa da Airbnb, la società che si occupa degli affitti brevi, perché "continua a rifiutarsi" di applicare alle locazioni effettuate con il proprio sistema la cedolare secca -che da due anni prevede una tassazione agevolata al 21% - e di comunicare all'Agenzia delle entrate i dati delle locazioni.

"Il Consiglio di Stato - sottolinea una nota di Federalberghi - nel rivolgersi alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, ha escluso la ricorrenza dei presupposti per procedere alla diretta disapplicazione della normativa contestata ed ha affermato che l'interpretazione del TAR, che a febbraio ha respinto il ricorso di Airbnb, non presenta tratti di patente irragionevolezza".

Lapidario il commento del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca: "Confidiamo che la Corte di Giustizia metta fine a questa commedia, che vede Airbnb appigliarsi ad ogni cavillo pur di non rispettare le leggi dello Stato. Siamo stanchi di assistere a questa esibizione indecorosa dei colossi del web, che realizzano nel nostro Paese utili milionari ma dimenticano di pagare quanto dovuto al fisco italiano, con un comportamento a dir poco opportunistico".

"Federalberghi - ricorda Bocca - è intervenuta nel giudizio al fianco dell'Agenzia delle Entrate per promuovere la trasparenza del mercato, nell'interesse di tutti gli operatori, perché l'evasione fiscale e la concorrenza sleale danneggiano tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza".

Dal canto suo, Airbnb ha letto diversamente il rinvio alla Corte europea, leggendovi un segnale di "complessità e fondatezza" della questione. "Abbiamo da subito inteso offrire ampia collaborazione al legislatore - sottolinea la big del web - manifestando i nostri dubbi sia sulla fattibilità tecnica, sia sulla discriminatorietà e la incompatibilità con il diritto europeo della Legge Airbnb".

"Confidiamo che il rinvio possa riaccendere il dibattito e il confronto con gli operatori - prosegue - per una soluzione legislativa più moderna, equa ed applicabile a tutti, inclusi quelli che consentono anche pagamenti in contante, al tema dell'ospitalità legale".

Airbnb ricorda infine che è stata avanzata al Ministero delle Finanze una proposta di collaborazione sulla condivisione dati, affinché le autorità deputate possano svolgere più efficacemente il loro lavoro.
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