Air Italy, licenziamenti pronti. Caos sul rimborso dei biglietti

Crisi Air Italy, pronti i licenziamenti: caos sul rimborso dei biglietti
di Rosario Dimito
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Sabato 15 Febbraio 2020, 18:13 - Ultimo aggiornamento: 18:14

MILANO Quattro giorni dopo la messa in liquidazione di Air Italy, scattano le procedure per i licenziamenti collettivi per i 1.268 dipendenti della compagnia controllata da Alisarda (Aga Khan) al 51% e Qatar Airways (49%), tramite AQA holding, mentre si materializzano i fondi per accompagnare la fine della società e spuntano due pretendenti per i rami d'azienda.

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Ieri il liquidatore Franco Lagro (a Milano) insieme al collega Enrico Laghi (in call) hanno notificato la decisione di interrompere i contratti di lavoro ai dirigenti riuniti in collegamento video a Olbia e Malpensa. Probabilmente le lettere partiranno a metà della prossima settimana. Nel frattempo e gradualmente si procederà verso l'esaurimento dell'attività previsto per l'estate, quando tutti i passeggeri che hanno pre-acquistato i biglietti avranno volato.

SCIOPERO DEI CIELI MARTEDÌ 25
Oltre che sui dipendenti della società, ricadute sono intuibili anche sull'indotto, che vede occupati non meno di 200 lavoratori. Non a caso i sindacati sono già partiti al contrattacco e proclamando uno sciopero dei cieli per martedì 25. La liquidazione (in bonis) comporterà oneri di cui si faranno carico i soci. Ieri i liquidatori hanno ricevuto i committment di Ubs e Citi con il rilascio di una fidejussione a prima richiesta - valida sei mesi e rinnovabile - di importo pari a 400 milioni per conto di AQA Holding, a sua volta controgarantita da Karim Aga Khan e dal Qatar.

«I liquidatori hanno illustrato ai dipendenti la possibile evoluzione della procedura di liquidazione - si legge in una nota di Air Italy - confermando l'intenzione di adottare tutte le misure di sostegno al reddito, compatibili a norma di legge con la procedura. Verranno prese in considerazione tutte le possibilità di cessione di rami d'azienda, che comprendano il possibile mantenimento di tutti o parte dei posti di lavoro». Sulla crisi di Air Italy ieri è intervenuto il premier Conte: «Oggi ci ritroviamo in una situazione molto complessa, è una delle maggiori sfide anche a livello politico». Conte ha fatto riferimento anche ad Alitalia: «Ci stiamo battendo perché questo importante asset non vada disperso, abbiamo bisogno del presidio di una compagnia di bandiera».

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A sua volta, la ministra Paola De Micheli ha convocato per giovedì 20 i sindacati e le Regioni Sardegna e Lombardia. Vedrà anche i soci. Intanto ieri in una lettera ai liquidatori ha formalizzato la richiesta di cambio della procedura, dal momento che la liquidazione danneggia pesantemente i lavoratori e la possibilità di garantire il trasporto aereo sulla Sardegna.

L'eventuale ingresso della Regione Sardegna in Air Italy ha acceso il dibattito politico, per ora una semplice ipotesi sebbene dai contorni definiti, viste le parole del governatore Christian Solinas che presto incontrerà Akbar Al Baker, ceo di Qatar Airwais. Per Solinas l'unica soluzione è che la Sardegna disponga di una propria compagnia aerea. Il salvataggio passerebbe per la Sfirs, finanziaria regionale. Il Pd si è già espresso a favore di tale soluzione.

INTERESSE DI BLU AIR
I liquidatori confidano di ricevere proposte per i rami d'azienda e possibilmente anche parte dei dipendenti. Peraltro, all'esterno c'è chi si sta già muovendo: si tratta di Blu Air, compagnia rumena low cost nata nel 2004 che avrebbe già un advisor tecnico. I suoi hub sono gli aeroporti di Bucarest Otopeni e George Enescu di Bacau e ha una base a Caselle (Torino) dove sono di stanza due dei 24 aeromobili di dotazione. Blu Air, che è posseduta da quattro privati, ha effettuato alcuni voli in code-sharing per conto di Air Italy. C'è chi ritiene che anche Volotea, compagnia low cost spagnola nata nel 2011 con una base a Venezia, potrebbe guardare il dossier. Entrambe con interesse agli slot di Milano.

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