730 precompilato, i nuovi errori che attivano i controlli dell'Agenzia delle Entrate: ecco cosa cambia

Un nuovo provvedimento dell'Agenzia delle Entrate spiega i criteri per individuare gli elementi di incoerenza, quelli che portano a controlli preventivi. Dopo le verifiche possono cambiare i rimborsi.

La compilazione del modello 730, la dichiarazione dei redditi.
di Giacomo Andreoli
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Sabato 10 Giugno 2023, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 15:55

Arriva il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate sui nuovi «elementi di incoerenza» che fanno scattare i controlli preventivi sulla dichiarazione dei redditi. Si tratta dei presunti errori che avviano le verifiche e possono portare a rivedere gli eventuali rimborsi previsti con il 730 precompilato

Dallo scorso 11 maggio è possibile accettare, modificare ed eventualmente inviare il modello precompilato. Prima si manda, registrando tutte le spese, prima si ottengono gli eventuali conguagli. Si tratta della differenza tra quanto è dovuto al Fisco e quanto spetta.

I soldi si ottengono direttamente in busta paga o sul proprio conto corrente Iban. L'arrivo dei rimborsi, quindi, dipende dalla data di presentazione della domanda.

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I rimborsi con il 730 precompilato

Dalle spese sanitarie a quelle per le ristrutturazioni passando per le rette scolastiche e molti altri oneri che danno diritto a sconti fiscali: oltre un miliardo e 300 milioni i dati ricevuti a sistema per predisporre i modelli di quest’anno e semplificare l’adempimento per i cittadini. Da quest’anno, inoltre, è possibile affidare la propria dichiarazione a un familiare o una persona di fiducia con una semplice delega online o in videocall.

Gli elementi che fanno partire i controlli

Gli elementi che fanno partire direttamente i controlli preventivi sono lo scostamento dei dati che risultano nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dei redditi dell’anno precedente. Non solo, fa scattare le veriche anche la presenza di altri elementi di incoerenza rispetto ai dati comunicati da enti esterni. I controlli possono essere sui modelli 730 accettati e inviati dal contribuente (oppure tramite sostituti d’imposta), ma anche sulle dichiarazioni trasmesse tramite Caf o professionisti abilitati.

Quando scattano le verifiche

I controlli si fanno quando ci sono modifiche che incidono sulla definizione del reddito o dell’imposta, oppure quando si verificano incoerenze rispetto ai criteri dell'Agenzia o quando i rimborsi superano i 4mila euro. Le verifiche, se si rispettano i tempi di invio, possono essere fatte entro 4 mesi dalla scadenza dell'invio del 730, quindi entro il prossimo febbraio 2024.

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