L’incertezza talvolta è cattiva consigliera. Al punto da spingere i risparmiatori a rimanere fuori dal mercato, in attesa di chiarezza sul futuro anche se le proiezioni dei suggeriscono che qualche rischio può essere corso. È ciò che sta accadendo nelle ultime settimane di volatilità dei mercati, tra interrogativi sull’epidemia, timori sull’inflazione e incognite sulle politiche di intervento delle banche centrali ma anche dei governi. Eppure, anche il difficile 2020 che non ha risparmiato soddisfazioni a molti ha dimostrato l’elevato costo/opportunità che si trova potenzialmente dietro il tentativo di anticipare l’andamento dei mercati. Poiché i tassi di riferimento sono destinati a rimanere inferiori al tasso d’inflazione ancora per un po’, nonostante l’incertezza è opportuno non eccedere con la componente liquidità. Per almeno quattro motivi. Anzitutto perché in presenza di tassi reali negativi, detenere liquidità in eccesso riduce il patrimonio in termini reali, poiché l’inflazione ne erode il potere di acquisto.
Agli attuali tassi, un investitore con un portafoglio di 5 milioni di dollari mantenuto in liquidità e una spesa annuale di 250 mila dollari che aumenta del 2% l’anno, a causa dell’inflazione perderebbe il 55% del suo patrimonio in soli 10 anni.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout