La fame di K-pop e K-drama rilanciate da serie di successo su Netflix come Squid Game è soltanto un pezzo dell’onda coreana 4.0.
La “Hallyu”, più conosciuta nel mondo come “Korean Wave” esplosa a partire dalla fine degli anni ’90 quando, grazie alla crescita di Internet, degli smartphone e dello streaming video online, la Corea del Sud iniziò a contagiare il mondo della sua cultura di massa, ha lasciato il segno da tempo anche nei numeri delle esportazioni. Seul è oggi la decima economia mondiale, con un ruolo sempre più importante nell’ambito dell’Asia emergente.
LE OPPORTUNITÀ
Ma è soprattutto uno dei principali esportatori mondiali di micro-chip, veicoli elettrici e batterie. Non un affare da poco con la sfida globale all’orizzonte tra digitalizzazione e decarbonizzazione. Per la verità, negli ultimi mesi la bilancia commerciale del Paese è andata in deficit, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
I PRIMI CINQUE OPERATORI
Il secondo settore di export di Seul è rappresentato dalle automobili, di cui è il quarto esportatore a livello globale. Senza contare che in entrambi i settori, tra chip e batterie, la Corea del Sud ospita i primi cinque operatori mondiali. A partire da LG Energy Solution a Samsung SDI fino a SK On. Mentre in prima linea per la produzione di chip Samsung Electronics e SK Hynix. Di qui le opportunità da cercare nell’indice MSCI South Korea, da sempre dominato dal settore IT (che pesa per il 45%), uno dei mercati più ciclici dell’Indice MSCI Emerging Markets, ma anche quello più a buon mercato. Perché, nonostante il deciso rimbalzo estivo, l’ombra della recessione e i rischi al ribasso per gli utili, le valutazioni del mercato nel suo complesso sono ora molto più interessanti, osservano gli esperti di Schroders.
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