C’è la possibilità che l’aumento dei livelli di inflazione abbia un impatto sui mercati finanziari nel breve termine, ma che l’inflazione eroda il valore reale dei risparmi lasciati in liquidità, visti i tassi di interesse bassi (fenomeno che durerà ancora per anni), è una certezza nel lungo termine. La conferma arriva da un recente studio di Moneyfarm che ha messo a confronto la performance di un capitale lasciato nel conto deposito e quelle di un investimento bilanciato su un periodo di 10 anni. Quando si tiene conto dell’inflazione, i depositi chiudono il decennio con un valore reale notevolmente inferiore rispetto a quando era iniziato. Al contrario, un investimento bilanciato avrebbe generato rendimenti reali positivi. Certo, la volatilità di un investimento finanziario è superiore a quella della liquidità, così come il rischio associato; ma, numeri alla mano, sottolineano gli esperti, «su un periodo lungo investire è la strada migliore per battere l’inflazione e proteggere il capitale».
LA SIMULAZIONE
Vediamo qualche numero. Diecimila euro cash dopo dieci anni possono avere un rendimento nominale pari al 7% (6.664 euro), ma il rendimento reale è in realtà pari a -1% (-796 euro), mentre la stessa cifra puntata sul FtseMib può avere un rendimento reale del 39% che arriva al 178% per investimenti nel Global Equity MSCI All County World o +108% in caso di scommessa sul Bilanciato (60 Msci/ Global bond).
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