Davide Arduini, presidente di Una: «Misurare l’efficacia delle campagne di comunicazione: adesso si può»

Davide Arduini
di Francesco Bisozzi
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 09:31

Per UNA, l’associazione che riunisce le principali agenzie di comunicazione, il 2022 è stato un anno record, grazie all’ingresso di 39 nuove agenzie, che hanno portato gli associati a quota 250. 

Davide Arduini, lei è presidente di UNA, Aziende della Comunicazione Unite, da un anno. Quali sono le principali sfide che il settore si ritrova oggi ad affrontare?

«Ci sono delle sfide storiche, sempre le stesse da molti anni, dalle remunerazioni non all’altezza al miglioramento delle gare pubbliche e private, e poi ci sono delle sfide nuove, come l’organizzazione del lavoro che in questi anni è cambiata anche nel nostro settore, e va trovato il giusto equilibrio tra il work life balance e le esigenze di produttività delle singole aziende. Il tema dell’intelligenza artificiale è altrettanto centrale in questa fase: noi pensiamo che le nuove tecnologie vadano accolte, ma che bisogna anche saperle governare. Sbaglia chi pensa che l’AI possa fare a meno un giorno dell’human touch».

 Per quest’anno avete scelto di puntare tutto sul tema dell’efficacia. Perché?

«In questa fase è importante per noi misurare in maniera corretta e puntuale i risultati dell’attività che svolgiamo in tutti gli ambiti della comunicazione.

I clienti devono prendere consapevolezza dei traguardi, pure economici, che si possono raggiungere grazie a una buona campagna».

Ma si può misurare anche la creatività?

«Noi pensiamo di sì e stiamo cercando di capire quali sono i modelli e i parametri migliori attraverso cui rilevare con precisione l’impatto della creatività in una campagna». Anche nel mondo della comunicazione oggi si fatica a trovare personale qualificato.

Come mai?

«È una tendenza mondiale. I giovani oggi pensano che nel nostro mondo si lavori tanto e si guadagni poco. Noi dobbiamo fare capire ai ragazzi che lavorare in questo settore può essere molto stimolante: è un mestiere che ti pone oggi giorno davanti a una sfida diversa. Per questo organizziamo anche degli open day nelle università e prossimamente nelle agenzie di pubblicità che vorranno aderire».

 In Italia ci sono oltre diecimila imprese della comunicazione, quasi tutte di piccole dimensioni, di cui circa la metà ha sede a Milano. E il mercato romano? 

«È in crescita, ma sconta un problema. Nella maggior parte dei Paesi lo Stato è il primo cliente delle agenzia di comunicazione, ma da noi lo Stato comunica molto meno di quanto dovrebbe. A ogni modo il mercato della comunicazione esiste in tutta Italia». 

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