Tassi e inflazione, puntare sui bond ma con prudenza

Getty Images
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Novembre 2022, 12:02 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 06:27

Il reddito fisso sta vivendo un nuovo rinascimento.

Gli investitori sono ripagati sempre meglio per il rischio che si assumono e, in alcuni casi, sono anche più che ricompensati. Una straordinaria inversione di rotta dopo oltre un decennio di prezzi insostenibilmente alti con i tre quarti circa dei titoli di Stato emessi dai Paesi più ricchi che pagavano rendimenti nominali negativi. Dunque, i tassi reali a 10 anni negli Stati Uniti sono passati in pochi mesi dal -1% al +1,5%. Mentre nel Regno Unito, ad esempio, i tassi reali sono saliti dal -2% al +2%. Segno che il pianeta dei bond è oggi una terra nella quale merita di stare. Certo, una dose di prudenza è d’obbligo con gli sconvolgimenti geopolitici e macroeconomici in atto. Ma un approccio selettivo è quello che ci vuole per evitare sorprese, dice Raymond Sagayam, chief investment officer di Pictet Asset Management. Che avverte: «Sebbene alcune parti dell’universo del reddito fisso rimangano il terreno prediletto degli investitori più avventurosi, è diventato più facile prevedere il momento in cui si trasformeranno in interessanti opportunità a lungo».

PIÙ ALTI PIÙ A LUNGO

 Il mercato è troppo ottimista, sottolinea l’esperto, sulla riuscita in tempi brevi della guerra all’inflazione.

Nonostante i segnali di rallentamento, è improbabile che l’inflazione diminuisca con la rapidità attesa un anno fa dalle banche centrali. Meglio dunque essere cauti. In ogni caso, indipendentemente da ciò che accadrà in seguito al raggiungimento del picco del ciclo dei tassi, il fatto stesso che la stretta monetaria abbia quasi fatto il suo corso può essere un forte segnale per i mercati. A quel punto è probabile che le obbligazioni a più lunga scadenza comincino ad apparire più interessanti perché meno esposte al rischio volatilità. Per questo, dice Sagayam, «preferiamo nel frattempo le obbligazioni short-duration e di alta qualità». Anche le obbligazioni societarie con maturity brevi offrono opportunità interessanti: i rischi vengono bilanciati da ricompense insolitamente interessanti in un orizzonte temporale molto breve. E mentre ci avviciniamo al 2023 ed emerge una maggiore chiarezza sull’inflazione, gli investitori potranno muoversi ulteriormente lungo la curva dei rendimenti e, in particolare, verso i titoli di Stato, dove i rendimenti obbligazionari reali paiono già interessanti. I rendimenti sono aumentati abbastanza da permettere agli investitori di subire ulteriori flessioni dei prezzi e generare comunque rendimenti positivi al netto dell’inflazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA