La sfida su clima e diritti delle giovani amazzoni: chi sono le attiviste dell'ambiente nel mondo

La sfida su clima e diritti delle giovani amazzoni: chi sono le attiviste dell'ambiente nel mondo
di Franca Giansoldati e Maria Lombardi
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Domenica 5 Giugno 2022, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 21:48

La sfida su clima e diritti delle giovani amazzoni. Ecco le "guerriere" green in prima linea per combattare il cambiamento climatico e la disparità, le attiviste che coniugano la difesa del pianeta con quella dell'uguaglianza. É l'ecofemminismo che avanza, in tutto il mondo.  Dall'Amazzonia arrivano le grida indignate di Sonia Guajajara, che nei meeting ai margini del vertice sul clima ha portato la voce delle trecento comunità a rischio di estinzione nell’immenso polmone verde. «La soluzione alla nostra sopravvivenza è legata a doppio filo con la soluzione alla crisi climatica. Abbiamo urgente bisogno di salvare le nostre terre e proteggere le nostre vite».

E sempre in Amazzonia si fa sentire Txai Suruí, una giovane attivista che nei giorni ha preso parte con Greta Thunberg a una manifestazione durante Stockholm +50, una conferenza ambientale che riunisce leader di tutto il mondo per discutere i modi per preservare l'ambiente. Txai ha denunciato il dramma dell'estrazione illegale di materie prime, della deforestazione della foresta amazzonica e della distruzione delle comunità. 

In India la piccola Licypriya Kangujam è testimonial di un movimento che dallo stato di Manipur sta facendo proseliti. La Greta indiana ha soli 11 anni e quando ne aveva 9 ha lanciato sul suo profilo Instagram un appello: «Non celebrate la Giornata dei Diritti dei Bambini se non potete dare loro aria pulita da respirare!».

Dice Licypriya: «Io sono forte, sono coraggiosa e intelligente. I cambiamenti climatici non sono solo cose da adulti o per i nostri leader».  E ha lanciato una sfida: piantare un albero e postare una foto con questi hashtag #mondayformothernature e #climateaction. Il suo giorno è lunedì, quello di Greta venerdì. «La gente mi chiama ‘La Greta dell’India’, ma in realtà sono ‘Licypriya dell’India».

Leah Namugerwa, ha 17 anni e vive a Kampala, la capitale dell’Uganda. Ha iniziato a battersi per piantare tanti alberi, eliminare la plastica e per difendere il diritto allo studio delle bambine. In Nuova Zelanda è seguitissima la “maori bianca”: India Logan Riley. Sul suo braccio ha tatuato uno squalo bianco, simbolo di determinazione. Non ha paura a prendere la parola, creare reti, stringere relazioni per combattere i cambiamenti climatici, tutelare la biodiversità, superare le disparità sociali. Nelle Filippine, invece, la figlia adolescente di un pescatore, Marinel Ubaldo da anni denuncia l’ingiustizia climatica. 

Helena Gualinga, 20 anni,è un'attivista ecuadoriana per l'ambiente e i diritti umani della comunità Kichwa Sarayaku a Pastaza , in Ecuador. Ha esibito un cartello con la scritta "sangre indígena, ni una sola gota más" (sangue indigeno, non una goccia in più) fuori dal quartier generale delle Nazioni Unite a New York, durante una manifestazione con centinaia di altri giovani attivisti durante il vertice sul clima del 2019.

Helena proviene dada una comunità guidata da sole donne dove spetta alle figure femminili la tutela dell'Amazzonia e delle sue tradizioni.

Vanessa Nakate è tra i quattro giovani ambientalisti ugandesi che sono stati ricevuti un paio di mesi fa dal parlamento francese. All’ordine del giorno c'era il progetto petrolifero della Total Énergies in Uganda che comporta lo spostamento delle comunità locali – 50mila persone – senza contropartite e causerà forti danni ambientali. Vanessa è stata ricevuta anche dal Papa. «Abbiamo bisogno del sostegno dei leader spirituali - ha detto - vogliamo proteggere il creato».

Negli Usa, c’è Haven Coleman, in Gran Bretagna, Nadia Sparkers. La 25enne Luisa Neubauer  è diventata il simbolo dell'attivismo in Germania. Ha organizzato campagne per il movimento Fossil Free Deutschland, e si è battuta con altri attivisti contro il piano della multinazionale dell'energia tedesca RWE di radere al suolo la foresta Hambach, vicino Colonia, per costruire una miniera di lignite. Una lotta vinta dagli ambientalisti. 

In Italia sono in prima linea Alice Imbastari - ha parlato al Cortile di Francesco del 2019 - Martina Comparelli, la 29enne milanese portavoce di Fridays for Future Italia.  Marianna Mea, biologa marina romana che si è trasferita a Pozzuoli, è la fondatrice della Rete Zero Waste, e  autrice del blog www.viveresenzarifiuti.it, in cui racconta la sua esperienza di mamma zerowaster a Napoli. Tra le altre attiviste, Giorgia Pagliuca, 24enne di Torino, che ha scritto Aggiustiamo il mondo. Diario di un'ecologista in crisi climatica, ed Elisa Palazzi e Sara Moraca, divulgatrici scientifiche e autrici di Siamo tutti Greta.

In Francia il fenomeno delle donne che riscoprono i diritti attraverso il green è oggetto di studi da parte di Sandrine Rousseau, una economista membro di Europe Ecology, e Delphine Batho, parlamentare verde. Entrambe hanno dato vita ad una riflessione che ruota attorno al concetto di “eco-femminismo”. Se in politica le donne faticano ancora ad affermarsi, in fatto di ambiente si stanno scoprendo numerose e capaci di cogliere al volo i segnali di un cambiamento profondo. Una sorta di femminismo di terza generazione maturato sul percorso ecologista che porta avanti modelli moderni e nuovi. 

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