Le procedure di infrazione avviate oggi riguardano:
- l'aggiudicazione diretta a fornitori nazionali di una serie di appalti nel settore della difesa da parte di Italia, Polonia e Portogallo, in violazione della direttiva sugli appalti per la difesa. Quest'ultima prevede che le amministrazioni aggiudicatrici siano tenute ad aggiudicare gli appalti - ad eccezione di casi rigorosamente definiti - mediante una delle procedure di aggiudicazione stabilite all'articolo 25 della direttiva 2009/81/CE e a rendere note le loro intenzioni pubblicando un bando di gara nella banca dati Tenders Electronic Daily (TED).
- gli obblighi di compensazione ingiustificati che la Commissione teme possano essere stati imposti da Danimarca e Paesi Bassi ai fornitori esteri in occasione dell'acquisto di materiale di difesa. Gli obblighi di compensazione sono misure restrittive che ostacolano la libera circolazione delle merci e dei servizi e sono incompatibili sia con il trattato UE sia con il recepimento e l'applicazione corretti della direttiva.
Gli Stati membri dispongono adesso di due mesi di tempo per rispondere alle argomentazioni presentate dalla Commissione.
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