Di Maio presenta al Senato i programmi per lavoro, pensioni e imprese

Di Maio presenta al Senato i programmi per lavoro, pensioni e imprese
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Mercoledì 11 Luglio 2018, 17:45
(Teleborsa) - Il Decreto Dignità è in dirittura d'arrivo. Lo ha confermato, in audizione alle commissioni Lavoro e industria del Senato, il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, a dieci giorni dalla prima stesura in CdM.

Decreto Dignità all'ultimo miglio

Il decreto "estivo", che è ancora in attesa della firma di Mattarella e della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, potrebbe essere completato entro domani, ma il vicepremier ha confermato i punti saldi del decreto, che mira ad abbattere il precariato ed accrescere l'occupazione. Di Maio ha precisato che le misure contenute nel dl Dignità sono "tematiche urgenti e per troppo tempo passate in secondo piano".

Le linee strategiche su Lavoro e Sviluppo

Parlando delle linee guida della politica dei suoi dicasteri, il leader del M5S ha ribadito che il primo obiettivo è "tutelare il Made in Italy dalle contraffazioni" che hanno sottratto 35 miliardi di giro d'affari. Vi saranno poi una serie di misure per le imprese, ma strumenti di successo come gli incentivi per Industrtia 4.0 saranno confermati.

Fra i problemi irrisolti la questione dei debiti della PA nei confronti delle imprese fornitrici, che ammontano ancora a 30 miliardi di euro, nonostante il giro di vite degli anni scorsi. Di Maio ha confermato che il governo intende risolvere questo tema ed ha aperto alla possibilità di un meccanismo di "compensazione" crediti-debiti.

Sempre per le imprese, c'è anche l'ipotesi di un intervento sulla riduzione del cuneo fiscale, per il quale il Ministro spera vi sia spazio nel Dl Dignità.

Nelle linee guida anche molte misure per le famiglie, a partire dal reddito di cittadinanza, su cui sono in corso studi approfonditi. "Uno degli obiettivi principali del Governo è l'istituzione del reddito di cittadinanza, che non consideriamo una misura assistenziale, ma una misura economica", ha detto il Ministro, precisando che "non è un sussidio di povertà o sopravvivenza", ma viene visto come un "volano" per l'occupazione e la crescita.

Sul capitolo pensioni, Di Maio ha anche aperto ad una nuova finestra per andare in pensione per chi ha 41 anni d'anzianità a prescindere dall'età anagrafica ed ha preannunciato l'accesso alla pensione per chi ha raggiunto quota 100. Fra gli obiettivi anche quello di abolire le pensioni d'oro, operando un "taglio netto" a quelle che superano la soglia di 4-5 mila euro e non sono legate a contributi versati.

Per quanto concerne i voucher lavoro, il Ministro ha aperto ad una reintroduzione anche l'argomento va valutato attentamente, con certi limiti e solo per alcune categorie (baby sitter, agricoli stagionali, giardinaggio e pulizie).

E poi c'è il potenziamento dei Centri per l'Impiego che saranno il perno per l'assegnazione del reddito di cittadinanza. Il vicepremier ha chiarito che questo strumento andrà concordato con gli Enti locali per tener conto delle specificità di ogni singola Regione, per questo parla di "lavoro di relazioni" con i vari assessori.
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