Def, M5S chiede flessibilità all'Europa. Tria: no aggravi per la finanza pubblica

Def, M5S chiede flessibilità all'Europa. Tria: no aggravi per la finanza pubblica
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Martedì 19 Giugno 2018, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 22:43

«Nell'interesse del Paese è compito e intenzione del governo agire in modo da prevenire ogni aggravio per la finanza pubblica». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, nel corso del suo intervento sul Def in Aula alla Camera. «L'aumento dei tassi di interesse sul debito pubblico verificato nelle ultime settimane - ha detto Tria - è stato in larga parte la fisiologica conseguenza di una fase di osservazione di una transizione politica, la cui soluzione positiva ha già prodotto i primi effetti positivi». 

Intanto con 330 voti favorevoli e 242 contrari (quattro gli astenuti) l'aula della Camera ha approvato la risoluzione presentata da M5S e Lega al Documento di economia e finanza (Def). Messi, dunque, nero su bianco i desiderata di Lega e M5s per quanto riguarda il Documento di economia e finanza. Nella risoluzione sul Def portata in Aula dal relatore M5s, Federico d'Incà, si impegna infatti il governo "ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco delle clausole di salvaguardia inerenti l'aumento dell'aliquota Iva e delle accise su benzina e gasolio" e "a individuare misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio".

La maggioranza impegna poi il governo «a riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio del triennio 2019-2021», ha detto ancora il relatore M5S al Def. «Sarà d'obbligo - ha aggiunto - impostare in Europa un dialogo nuovo nelle sedi opportune così da ottenere regole di bilancio più flessibili e spazi maggiori per le spese produttive».

Confermate, dunque, le anticipazioni della vigilia sulla richiesta di sterilizzazione dell'Iva cui si aggiunge domanda di flessibilità all'Europa con l'obiettivo di chiedere lo slittamento del pareggio di bilancio di un anno, dal 2020 al 2021, rimodulando il deficit nel "rispetto dei vincoli europei". Infatti, ha precisato d'Incà, la maggioranza impegna il governo "a riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio del triennio 2019-2021".

«Lo scenario tendenziale dell'indebitamento netto sarà oggetto di una seria riflessione in sede di predisposizione del quadro programmatico», ha detto ancora il ministro dell'Economia. «Seguendo le linee programmatiche illustrate dal presidente del Consiglio sarà possibile conciliare la crescita e l'occupazione con la sostenibilità del debito», ha aggiunto il ministro, spiegando che nel quadro programmatico saranno indicate a settembre le «opportune coperture» per le misure di politica economica che si vorranno portare avanti. «Ogni proposta di riforma sarà articolata in considerazione degli effetti sulla crescita e sulla dinamica delle finanze pubbliche», ha assicurato.

Nella strategia di politica economica del governo «il reddito di cittadinanza, volto a contrastare le sacche di povertà presenti in Italia tramite interventi non assistenziali bensì tramite l'integrazione nel mercato del lavoro, avrà un ruolo centrale», ha detto ancora Tria. «Assicurare un reddito dignitoso a chi è temporaneamente in stato in disoccupazione o fa fatica a entrare o rientrare in un impiego è condizione essenziale per consentire in un quadro di stabilità sociale i necessari processi di innovazione tecnologia e ristrutturazione produttiva», ha proseguito il ministro.

 

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