Contratto Lega-M5S porterebbe il deficit al 5,5% del PIL

Contratto Lega-M5S porterebbe il deficit al 5,5% del PIL
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 16 Maggio 2018, 10:30
(Teleborsa) - Le misure a cui stanno lavorando Lega e Movimento Cinque Stelle per formare un nuovo governo potrebbero far volare il deficit dei conti pubblici al 5,5% del PIL, il prossimo anno. Sempre che le due forze politiche riescano a trovare la quadra sul nome del premier.

Queste le previsioni economiche di Oxford Economics che vede una crescita del PIL tricolore dell'1,4% quest'anno e dell'1% nel biennio successivo (2019-2020).

Le due parti - spiega l'ente - hanno concordato tre principali misure economiche: reddito di cittadinanza, taglio delle tasse e superamento della riforma pensionistica del 2011, cosiddetta Legge Fornero. Queste misure costerebbero circa 100 miliardi di euro all'anno (5,5% del PIL): una situazione che condurrebbe a "un drastico deterioramento del disavanzo di bilancio, con il deficit stimato al 5,5% nel 2019". Tuttavia per l'ente è improbabile che i mercati e la Commissione europea restino impressionati dalle proposte, quindi "prevediamo che vengano abbattuti per rispettare il limite del 3%".

Proprio ieri (15 Maggio) è arrivato il monito dell'UE all'Itala a "rispettare i parametri stabiliti senza eccezioni"

Secondo le stime dell'ente, il reddito di cittadinanza costerebbe 30 miliardi, la flat tax circa 60 e la rivisitazione della legge sulle pensioni altri 15 miliardi. In più servirebbero 31 miliardi nel biennio 2019-2020 per fermare l'aumento automatico dell'IVA fino al 25 per cento.

Nel frattempo, sale la tensione sui mercati finanziari su cui pesano le indiscrezioni sulla bozza di contratto per il governo tra M5S e Lega, che prevedeva l'uscita dell'Italia dall'euro, ma subito bollata come superata. Intanto le due forze politiche continuano a lavorare alla formazione del nuovo governo con l'obiettivo di chiudere nelle prossime ore.

Lo spread BTP italiano e il Bund tedesco continua a salire: il differenziale di rendimento si è avvicinato pericolosamente alla soglia dei 140 punti base, con il tasso sul decennale del Tesoro in rialzo del 2%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA