Poi la strigliata sugli Npl. «È necessario attivare politiche attive che accelerino la pulizia dei bilanci bancari», ha detto Enria. «Tra le numerose sfide che il settore sta affrontando rimangono certamente le questioni della redditività, dei modelli di business e, di particolare importanza e interesse per l'Italia e altri paesi dell'Unione, quella dei crediti deteriorati delle banche».
Su questo «il processo di aggiustamento sta facendo progressi» con l'avvio della diminuzione a livello europeo del rapporto tra i crediti deteriorati e gli impieghi fin dalla fine del 2014. «Ma il volume dei crediti deteriorati - ha rilevato - rimane ancora eccessivamente elevato, poco al di sotto dei 1.000 miliardi di euro per tutta l'Unione, nelle banche del nostro campione. In dieci Stati membri, tra i quali l'Italia, il rapporto tra crediti deteriorati e impieghi si situa sopra al 10%, con un effetto negativo sulla redditività delle banche e sulla loro capacità di erogazione di nuovi crediti». Enria ha poi ricordato che «l' Eba ha dedicato molta attenzione a questo tema e ha avanzato proposte concrete».
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