Gli esodi saranno gestiti attraverso il fondo di solidarietà, l'ammortizzatore sociale di categoria, con permanenza massima a 7 anni per i lavoratori delle banche venete e a 5 per quelli d'Intesa Sanpaolo. La prima finestra d'uscita è fissata al primo ottobre 2017. La platea dei prepensionabili in Intesa e nelle banche venete comprende tutti coloro che maturano i requisiti pensionistici rispettivamente al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2024. Inoltre potrà accedere al pensionamento chi matura il diritto entro il 31 dicembre 2017.
I sindacati, secondo quanto si è appreso, oltre a ottenere la volontarietà delle uscite, sono anche riusciti a concordare il mantenimento dei trattamenti di welfare in materia di previdenza complementare, cassa sanitaria, buoni pasto e degli accordi aziendali in vigore fino al 30 giugno 2017 per tutti i lavoratori delle ex banche venete, in attesa che la contrattazione aziendale sia armonizzata a quella del Gruppo Intesa Sanpaolo.
A partire da settembre le parti si incontreranno per verificare il raggiungimento dei numeri delle uscite programmate e affrontare la trattativa su formazione e riqualificazione professionale, part time, straordinario, banca ore, ferie ed ex festività, allocazione di nuove attività e mobilità per i lavoratori delle banche venete, in conseguenza della chiusura dei 600 sportelli nel perimetro delle ex banche venete, già previsti dal piano concordato tra Intesa Sanpaolo, Governo e istituzioni europee.
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