La denuncia delle donne riguarda la presenza all'interno dei prodotti dell'asbesto, un derivato dell'amianto, di cui la società avrebbe nascosto la presenza al pubblico anche mediante la manomissione dei test. Al centro di una vera e propria bufera, dopo il verdetto la multinazionale ha immediatamente annunciato di voler fare ricorso, ritenendo il processo "fondamentalmente ingiusto".
La giuria ha stabilito un risarcimento personale per ciascuna delle 22 donne pari a 25 milioni di dollari. Ha inoltre quantificato in 4,14 miliardi i danni punitivi, portando il totale a circa 4,7 miliardi.
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