Orlandi, nuovo patto di fiducia tra fisco e imprese

di Giusy Franzese
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Venerdì 10 Ottobre 2014, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 22:47
Un patto tra imprese e fisco basato non più sui controlli ma sulla fiducia reciproca. Ad annunciare il cambio di “filosofia” nel rapporto tra amministrazione finanziaria e mondo produttivo è il neodirettore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Una rivoluzione che potrebbe avere effetti positivi sullo sviluppo e sicuramente ci avvicinerebbe di più ad altri Paesi. «Bisogna avere il coraggio di cambiare impostazione», ha detto la Orlandi alla platea di esperti e imprenditori riuniti alla Luiss per un convegno a 10 anni dalla riforma del Testo unico sulla tassazione delle imprese. L’idea è quella di passare da una normativa sui controlli ad una su sviluppo e concorrenza che superi le norme «antievasione per principio» che «imbrigliano le società e non favoriscono i controlli». Regole, tra l’altro, che finora si sono caratterizzate per «volatilità», per essere dei «cerotti, delle toppe improvvise», cosa che alla fine dei conti ha ingarbugliato ancora di più il sistema acuendone criticità e incertezze. A breve ci sarà il primo banco di prova di questa nuova fisolofia: il decreto semplificazioni che, secondo la Orlandi, potrebbe essere approdare in Consiglio dei ministri già la prossima settimana «nella versione definitiva». Si tratta del provvedimento che contiene il 730 precompilato, le misure per sburocratizzare una serie di adempimenti delle imprese, il pagamento forfettizzato di un’imposta sostitutiva di Irpef, Ires e Irap. Il decreto è al secondo giro di pareri alle commissioni competenti e poi dovrà tornare in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo. Ma sono in dirittura di arrivo anche altri decreti attesi sia dalle grandi chee dalle piccole imprese, dall'abuso di diritto e la riforma delle sanzioni al riordino dei regimi dei minimi. Quest'ultimo, sottolinea il direttore dell'Agenzia delle Entrate, «porterà a un sistema degli adempimenti più semplice e un vantaggio dal punto di vista contributivo». È allo studio, infatti, una diversificazione, una riduzione dei contributi e guardando soprattutto ai giovani «un ulteriore vantaggio sulla definizione della base imponibile per le nuove iniziative produttive. E ieri anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, a margine del vertice informale Ue dei ministri della Coesione, ha sottolineato «la centralità» per il governo del il tema fiscale. «Ci siamo posti come obiettivo di non aumentare le tasse mai se non per redistribuire risorse come è accaduto con l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie andata a vantaggio di persone che avevano bisogno» ha detto Delrio. In questo contesto «la semplificazione fiscale è il punto decisivo. Vogliamo che questo Paese diventi più semplice, metta le persone nelle condizioni di rischiare, di fare impresa». Delrio ha confermato che i primi provvedimenti arriveranno a breve: «Già nella Legge di stabilità» la semplificazione fiscale «troverà un punto centrale».