Marchionne-Della Valle, botta e risposta a distanza: «Scarparo». «Traditore dell'Italia»

Marchionne-Della Valle, botta e risposta a distanza: «Scarparo». «Traditore dell'Italia»
3 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Ottobre 2014, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 12:18
Prosegue lo scontro a distanza tra Diego Della Valle e Sergio Marchionne.



La stoccata di Marchionne «Infastidito? No, scherziamo? Se l'avesse detto qualunque altro sì ma se da uno scarparo questo è un complimento: la suola è una parte integrante di una scarpa», ha detto l'ad della Fiat al Salone di Parigi a proposito delle parole del patron di Tod's, che lo ha definito «un sòla», insieme a Matteo Renzi.



La replica In serata, poi, Della Valle ha replicato, ospite di Servizio Pubblico: Marchionne «è un signore che se ne è andato negli Stati Uniti: pensavo che avesse preso la sua Duna e avesse salutato con il fazzoletto Torino, e che non l'avremo più visto. E invece no. Hanno lasciato l'Italia con le aziende, vanno a pagare le tasse in Inghilterra, e vorrebbero dare a noi italiani la linea come facevano i vecchi di quella famiglia cinquanta anni fa». Il patron di Tod's quindi chiede: «Non potremmo fare un referendum e chiedere agli italiani se vogliamo ancora vedere in Italia queste famiglie di sfaticati e di opportunisti? Se si può facciamolo». Poi più avanti aggiunge: «Quando uno se ne va mentre il Paese ha bisogno deve sentirsi un disertore sociale».



Della Valle contro Renzi Della Valle non risparmia critiche al premier Matteo Renzi, intervistato da Michele Santoro. «Sta diventando un pericolo», dice, per quello che gli è consentito «grazie ad una parte politica che invece di essere avversa è diventata il suo miglior amico» e ad un altra che «avvilisce ogni giorno in Parlamento». Il successo del Pd? «Non appartiene tutto a lui, non gli può dare il diritto di pensare che il Paese è suo o che la Costituzione può essere riscritta da una ragazza perbene ma completamente inadatta e da uno, Verdini, che a Firenze tutti sanno chi è».




«​Ministri inadeguati» «Se escludete alcuni casi, molte persone non sono adeguate, alcuni hanno esperienza, altri hanno maturità politica, ma molti sono partiti da paesetti vicino Firenze e se guardiamo il curriculum non c'era un motivo se non l'amicizia di Renzi», continua Della Valle parlando della squadra dei ministri.
Ci sono «potenzialità» ma hanno bruciato i tempi, dice, dopo aver parlato dei consigli che aveva dato in passato a Matteo Renzi, tra cui quello di aspettare e prepararsi una squadra.




L'appello Ma Della Valle darebbe ancora una possibilità al premier: «Se Renzi capisse come si deve governare, e se presenta un piano serio, vero realizzabile, utile e con date certe (ci deve dire le date perchè se ora ci dice l'ora tutti vanno a vedere l'orologio del campanile perchè non ci credono). E se crea un rapporto civile con la classe sociale...». A Matteo il patron di Tod's dice: «Dacci un programma, farcelo vedere, e se farai le cose che dici resterai, altrimenti vai a casa». Se queste risposte non arriveranno, prosegue Della Valle, allora bisognerebbe chiedere al Capo dello Stato «perchè ha mandato a casa Berlusconi che era anche stato eletto, poi Monti, e Letta, e perchè Renzi deve essere l'ultima spiaggia. Non accetto il discorso che non ci sono altre opportunità. Le opportunità ci sono e come».