Grecia, la Merkel apre. Ma sull'ultimo
documento di Atene gelo di Bruxelles

Grecia, la Merkel apre. Ma sull'ultimo documento di Atene gelo di Bruxelles
di David Carretta
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Giovedì 11 Giugno 2015, 05:47 - Ultimo aggiornamento: 20:49
BRUXELLES - Dopo la rottura tra il primo ministro greco, Alexis Tsipras, e il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, è toccato ad Angela Merkel tenere aperta la speranza di un compromesso parziale che permetta ad Atene di evitare il default e il pericolo di un'uscita dalla moneta unica.

«L'obiettivo è che vogliamo tenere la Grecia nella zona euro», ha detto ieri la cancelliera tedesca prima di un mini-summit in serata con Tsipras e il presidente francese, François Hollande, a margine di un vertice tra Ue e America Latina in corso a Bruxelles. «Se c'è la volontà, ci si può riuscire», ha spiegato Merkel. Poco dopo l'agenzia Bloomberg riportava quello che dovrebbe essere il piano tedesco per consentire alla Grecia di far fronte alle prossime scadenze finanziarie, a cominciare dai 1,6 miliardi che deve rimborsare al Fondo Monetario Internazionale il 30 giugno: sbloccare una tranche di aiuti, in cambio di una riforma maggiore adottata dal governo greco. Messo con le spalle al muro dai partner europei, Tsipras avrebbe ceduto su una delle principali richieste dei creditori internazionali. «La Grecia è pronta ad accettare un avanzo primario del 1% di Pil», hanno fatto sapere fonti di Atene. Intanto Standard & Poor's ha tagliato il rating della Grecia a CCC da CCC+ E avvertito che senza un accordo con i creditori Atene rischia il fallimento in 12 mesi.



I RISCHI

Tutto è ancora in bilico, tra dichiarazioni contraddittorie, smentite e polemiche interne. In Germania, secondo il parlamentare socialdemocratico Carsten Schneider, Merkel avrebbe tolto al suo ministro delle Finanze, Wolfang Schaeuble, il mandato di negoziare sulla Grecia. Ad Atene, la sinistra di Syriza chiede a Tsipras di rompere con i creditori. I dettagli delle misure che Atene deve adottare devono essere ancora discussi a livello tecnico. Per sbloccare, gli aiuti l'Eurogruppo deve trovare l'unanimità nella sua riunione della prossima settimana. Del resto, Merkel ha spiegato che «il lavoro con le tre istituzioni» rappresentate nella ex Troika - Fmi, Banca Centrale Europea e Commissione - deve continuare». Ma all'improvviso l'atmosfera si è rasserenata dopo le aperture della cancelliera, nonostante il duro giudizio che era stato espresso dalla Commissione sulle proposte avanzate da Atene per uscire dallo stallo.



«Le ultime proposte non riflettono le discussioni avute da Alexis Tsipras con il presidente della Commissione», aveva spiegato in mattinata il portavoce di Juncker, annunciando che non ci sarebbe stato alcun incontro con il premier di Atene: «la palla è nel campo greco». Poi, nel corso del pomeriggio, è arrivata la svolta. Dopo un breve colloquio, Juncker e Tsipras hanno deciso di rivedersi per una riunione di lavoro nel corso della giornata di oggi. Secondo il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, un accodo «è più vicino che mai». Per il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, restano da risolvere «solo poche questioni». Ma il governo Tispras deve adottare misure che permettano alla Grecia di «tornare ad essere finanziariamente indipendente».



TEMPI RAPIDI

Il piano tedesco servirebbe a superare l'emergenza. Secondo Bloomberg, la Germania insiste su un pacchetto completo, ma sarebbe pronta ad accontentarsi dell'adozione in Parlamento di una riforma significativa per scongelare una parte dei 7,2 miliardi di aiuti del programma di assistenza. Il resto potrebbe arrivare successivamente, quando sarà raggiunto un accordo complessivo. Il governo greco avrebbe chiesto di estendere l'attuale programma - in scadenza il 30 giugno - di altri 9 mesi. Atene vorrebbe usare 10,9 miliardi del fondo salva-Stati ESM riservati alla ricapitalizzazione delle banche greche per rimborsare alla Banca Centrale Europea 7 miliardi di debito in scadenza a luglio e agosto. A Tsipras viene comunque chiesto di accettare alcune dure condizioni, in particolare sulla riforma delle pensioni e del mercato del lavoro. La Commissione sarebbe pronta a fare concessioni sulle pensioni minime e l'Iva. Ma servono nuove misure greche «equivalenti dal punto di vista di bilancio», ha avvertito il portavoce di Juncker.



Una sentenza del Consiglio di Stato di Atene rischia però di complicare il negoziato: la Corte costituzionale greca ha stabilito che i tagli alle pensioni adottati nel 2012 sono incostituzionali. Anche se i giudici non hanno preteso il pagamento degli arretrati, il conto per il governo Tsipras ammonta a 1,5 miliardi. Le misure di austerità chieste dai creditori internazionali rischiano di essere rivisti al rialzo per compensare gli effetti sul bilancio. La Bce ha invece dato un po' di respiro alle banche greche, aumentando di 2,3 miliardi la liquidità di emergenza concessa con il programma ELA.