La soglia ben più consistente di "tute blu" in turno permetterà ad Electrolux di attivare due linee e non solo una: la numero 4 a pieno regime, dove vengono prodotti i frigoriferi d'alta gamma "Cairo", e la numero 6, seppur ad operatività ridotta. Confermato l'orario di apertura dello stabilimento, dalle ore 6 alle 12.
Il segnale che arriva dalla direzione della fabbrica veneta, in sostanza, è che la ripresa va agguantata quando c'è, e non ci sono super-festività che tengano. Anche se questo finisce per essere pagato con una maggiore flessibilità. Quello di Ferragosto non rientrava infatti tra l'accordo raggiunto in precedenza tra le parti per i sei sabato lavorati nel periodo estivo. La richiesta di aprire la fabbrica nella giornata di super-festivo si è concretizzata quando è giunto l'eccezionale stock di ordini legati al frigorifero di gamma alta «Cairo», prodotto proprio a Susegana.
La crisi "italiana" della Electrolux e le minacce di delocalizzazione nell'est Europa sembrano a questo punto solo un ricordo. Una prospettiva che si era invertita poco più di un anno fa, quando il referendum fra gli operai aveva approvato con l'80% di sì l'accordo sul rilancio delle fabbriche italiane del gruppo svedese - Forlì, Susegana, Solaro e Porcia - l'esclusione delle temute delocalizzazioni, e gli investimenti per 150 milioni in cambio dei contratti di solidarietà, sostenuti dal Governo con la decontribuzione fiscale.
La Fiom comunque protesta contro la decisone di far lavorare gli operai a ferragosto. La richiesta di Electrolux «era inopportuna» ed «è stata una decisione unilaterale. Non c'è stato nessun confronto con le Rsu e nessun coinvolgimento», afferma Sandro Rui, delegato Rsu Fiom Cgil dell'Electrolux di Susegana. «Se ci fosse stato un coinvolgimento del sindacato - sottolinea Rui - avremmo trovato delle alternative. Non è la prima volta che lavoriamo durante una festività. Abbiamo lavorato anche il giorno del Santo Patrono e il 6 gennaio. Il problema in questo caso è che l'azienda non ha coinvolto nessuno né le Rsu né il sindacato e questa è una cosa negativa». Con l'azienda, aggiunge Rui, «abbiamo fatto un accordo sulle ferie che prevede di lavorare tutti i sabati a giugno, luglio e agosto. L'unico giorno libero era il 15 perché è una festività. Dall'azienda c'è stata una forzatura».