Le Borse europee rimbalzano: Piazza Affari scatta e guadagna il 6%. Shanghai ancora in picchiata: -7%

Le Borse europee rimbalzano: Piazza Affari scatta e guadagna il 6%. Shanghai ancora in picchiata: -7%
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Martedì 25 Agosto 2015, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 10:01

Dopo il crollo di ieri, le Borse europee rimbalzano e Milano chiude con uno scatto del 6%. Ancora in picchiata invece il listino cinese: Shanghai ha perso quasi l'8%. A far riprendere i mercati la decisione della Banca Popolare Cinese di tagliare il coefficiente di riserva obbligatorio dello 0,5% e di iniettare nuova liquidità nel sistema. In rialzo anche Wall Street: verso fine seduta il Dow Jones saliva di oltre il 2%.

Non si capisce se Pechino stia giocando con il fuoco, scottandosi, o abbia una strategia precisa: in ogni caso gli interventi fuori tempo del governo cinese hanno affossato ancora le Borse locali trascinando al ribasso anche quella di Tokyo, mentre i mercati occidentali hanno chiaramente rimontato grazie al fuso orario che ha permesso di recepire tutte le mosse della banca centrale di Pechino, alla ripresa del prezzo del petrolio e ai dati macroeconomici di Stati Uniti e Germania che confermano come, almeno in quei Paesi, la ripresa sia solida.

Ora gli analisti si attendono il rimbalzo della Borse cinesi in profondo rosso ormai da sei giornate nelle quali hanno perso un quarto del loro valore.

Nell'ultima seduta Shanghai ha ceduto il 7,63%, Shenzhen il 7% con un forte declino del titolo di Bank of China, che ha perso oltre otto punti percentuali. E a poco è servito il più massiccio intervento da oltre un anno e mezzo effettuato della Peoplès Bank of China, che ha pompato nel mercato oltre 20 miliardi di euro.

L'iniezione di liquidità non ha placato la corrente di vendite: allora sono seguite le decisioni da parte di Pechino di tagliare i tassi dello 0,25% e il coefficiente di riserva obbligatorio per le banche dello 0,5%. Per le Borse cinesi e anche per Tokyo, che ha chiuso in calo di quasi il 4%, era ormai tardi, ma le mosse per quanto contraddittorie del governo del gigante asiatico (che alza i tassi dopo aver appena svalutato lo yuan) sono bastate alle Borse europee per cercare il recupero dopo il pesante crollo della vigilia.

E il rimbalzo è stato centrato in pieno: Milano si è mossa come la migliore tra i mercati maggiori del Vecchio continente con un rialzo finale del 5,8% rientrando di fatto per intero dalle perdite della seduta precedente. Molto bene anche Francoforte salita di quasi il 5% sostenuta dall'indice di fiducia Ifo delle imprese che continua a crescere, Parigi in rialzo di oltre quattro punti percentuali e Londra di oltre tre.

Molto meglio ha fatto la piccola Atene con un aumento di oltre il 9% finale e forti acquisti sul settore del credito: Eurobank, Alpha, Pireus e National bank sono salite di quasi il 30%.

Ma anche in Piazza Affari le banche sono state protagoniste del recupero: Intesa SanPaolo è cresciuta dell'8,2%, Banco popolare del 7,2%, Unicredit del 6,8%, tutte con un netto sprint finale. E tutte legate a doppio filo alla vera sorpresa della giornata: in queste ore di forte turbolenza i titoli di Stato europei sono andati in tensione, ma hanno sofferto molto di più i bond a dieci anni di Germania (+13 punti base) e Francia (+14) rispetto a quelli dei Paesi tradizionalmente nel mirino della speculazione, che quindi registrano un calo degli spread: il Btp italiano ha segnato un aumento dei rendimenti di 8 punti base, il prodotto spagnolo di 6, quello portoghese solo di 4.

Sul listino milanese riscatto anche per Luxottica (+6,5%) dopo le rassicurazioni della società sull'esposizione in Cina e gli acquisti per 30 milioni operati dal patron Leonardo Del Vecchio. Tra gli industriale guadagno del 6,5% per Fiat e Finmeccanica. Exploit di DelClima: +81,1% dopo che Mitsubishi Electric ha annunciato l'accordo con De Longhi per la quota di maggioranza a cui seguirà il lancio dell'opa.

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