Il risultato è stato l’annuncio di oggi. A sorpresa è partita la procedura di mobilità per 1.426 persone, sui circa 12.000 dipendenti in tutta Italia, distribuite in maniera omogenea tra nord, sud e centro Italia (e non, invece, concentrati al sud, come inizialmente previsto). Un «atto unilaterale» per i sindacati, che hanno esitato a proclamare una giornata di scioperp in tutta Italia per il 9 maggio. Senza escludere mobilitazioni anche prima di quella data.
La battuta d’arresto era scattata di fronte alla richiesta del gruppo francese che 11.422 dipendenti e ha 51 sedi nel Paese di procedere a deroghe al Contratto nazionale in materia di demansionamento, rinuncia alla quattordicesima mensilità strutturale per il sud e temporanea per i punti vendita del nord, oltre alla sospensione degli scatti di anzianità e del contratto integrativo. I sacrifici maggiori sembravano concentrati al Sud, in particolare in Campania dove si concentrano 5 ipermercati. E dove continuano a concentrarsi i tagli maggiori, visti i 320 licenziamenti previsti da attuare in soli 5 ipermercati: Nola, Pompei, Giugliano, Mugnano e Napoli-via Argine.
Numeri a cui bisogna aggiungere i circa 80 appena attuati a Pompei e a Mugnano attraverso la mobilità incentivata.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout