Energia, la filiera targata Enel: meno pale cinesi e più idrogeno

Energia, la filiera targata Enel: meno pale cinesi e più idrogeno
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 10:06

Per raggiungere gli obiettivi europei al 2030 sarà necessario installare in Italia almeno 85 GW di nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili non programmabili (solare fotovoltaico, eolico on-shore e eolico off-shore). Questa trasformazione rappresenta una grande opportunità per la competitività del nostro Paese. Bisogna puntare ad accelerare la transizione. Già dieci anni fa avevamo installato oltre 11 GW disponendo di tecnologie meno performanti e sistemi di installazione meno efficienti. Insomma, ci sono tutti gli strumenti per accelerare, un obiettivo che viene condiviso da Elettricità Futura, la principale associazione del mondo elettrico italiano. Nata dall’integrazione tra Assoelettrica e Assorinnovabili, con oltre 500 imprese, Elettricità Futura rappresenta il 70% del mercato elettrico italiano. Realizzare l’obiettivo di 85 GW di nuovi impianti entro il 2030 significa ridurre del 75% le emissioni di CO2 del settore elettrico rispetto al 1990. L’obiettivo è quello di trarre da questi impianti grossi benefici dal punto di vista del costo dell’energia e dell’affrancamento dalla dipendenza dal gas russo. Sono da evitare anche nuove forme di dipendenza, in questo caso industriale. Oggi la Cina produce oltre metà delle pale eoliche su scala mondiale, quasi il 70% del fotovoltaico, il 60% dei veicoli elettrici, più del 70% delle batterie al litio.

Per non parlare del dominio cinese nella capacità globale di lavorazione-raffinazione di alcune materie prime indispensabili nella fabbricazione di batterie. In Cina, per esempio, si concentra quasi il 40% della capacità mondiale di raffinazione del nickel e le percentuali salgono ancora, se si guarda alla capacità di lavorazione di cobalto e litio: rispettivamente il 70 e 90% del totale mondiale. Enel dal canto suo ha intenzione di creare una filiera di produzione di pannelli fotovoltaici per non dipendere dalla Cina. Investendo nella fabbrica di pannelli solari di Catania, che già oggi è operativa e produce eccellenze, basti pensare che ha registrato il record di efficienza sulle celle fotovoltaiche prodotte (24,6%). Nei prossimi 3 anni Enel investirà circa 600 milioni per trasformarla in una Gigafactory, con un incremento di 15 volte della produzione annua di pannelli e un impatto positivo sia in termini di indotto generato che di occupazione (circa 1.000 posti di lavoro entro il 2024).

Ci sono anche nuovi orizzonti di ricerca, che stanno ormai dando ottimi risultati. A esempio l’idrogeno può essere una buona soluzione per decarbonizzare quei contesti in cui l’elettrificazione non è facilmente realizzabile (a esempio nell’industria ceramica). È un vettore energetico pulito e con promettenti prospettive di sviluppo. Ovviamente bisogna puntare su idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili. Enel a settembre 2021 ha lanciato in Sicilia NextHy, un laboratorio industriale per l’idrogeno per connettere e accelerare lo sviluppo dell’ecosistema di questa tecnologia sostenibile.

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