Bollette energia, come risparmiare impostando frigo, lavatrice e boiler

Un forno ventilato conviene sempre perché distribuisce il calore in maniera più uniforme

Bollette energia, come risparmiare impostando frigo, lavatrice e boiler
di Francesco Bisozzi
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Mercoledì 10 Agosto 2022, 18:17 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 01:48

Quando si utilizza la lavatrice conviene impostare programmi a 30 o 40 gradi perché bastano a igienizzare efficacemente i capi sporchi e nel contempo mantengono bassi i consumi. Per quanto riguarda il frigorifero, è opportuno evitare di aprire di frequente lo sportello. Inoltre va tenuto a mente che un modello monoporta consuma meno rispetto a un modello a doppia porta. Infine, un forno ventilato conviene sempre: questi modelli infatti distribuiscono il calore in maniera più uniforme e garantiscono in virtù di ciò una riduzione dei consumi del 30 per cento rispetto a un forno di uguale classe energetica ma senza ventilazione. Insomma, grazie a un uso oculato degli elettrododmestici si può ottenere un importante risparmio in bolletta.  Il risparmio energetico in ambito domestico è un obiettivo primario. Per alleggerire il costo della bolletta, e contribuire nel contempo alla salvaguardia dell’ambiente, per prima cosa è necessario scegliere e utilizzare in maniera consapevole e razionale gli elettrodomestici.

LE BUONE REGOLE

Nel dettaglio, per quanto riguarda le lavatrici, quelle più efficienti dal punto di vista energetico sono quelle a carico frontale con velocità di centrifuga fra 1.100 e 1.200. Per limitare il dispendio di energia è consigliabile evitare il prelavaggio e optare per i programmi eco che assicurano una riduzione dei consumi dal 30 al 45 per cento. Inoltre gli esperti suggeriscono di utilizzare l’elettrodomestico a pieno carico. Il frigorifero invece deve essere posizionato lontano da fonti di calore che possono ridurne l’efficienza. E non va riempito all’eccesso, altrimenti l’aria non può circolare correttamente al suo interno. Per ridurre i consumi legati al frigorifero è opportuno poi evitare modelli con capacità che vanno oltre il fabbisogno familiare. Quando si utilizza un forno elettrico conviene evitare il preriscaldamento e bisogna cercare di aprire il minor numero di volte possibile lo sportello per non disperdere il calore. Altro accorgimento: spegnere il forno con un poco di anticipo rispetto ai tempi di cottura così da sfruttare il calore residuo. Ma tra gli elettrodomestici più energivori figura lo scaldabagno. Si stima che una famiglia di tre persone che scalda l’acqua con uno scaldabagno elettrico da 80 litri arrivi a consumare ogni anno fino a 1.400 kWh.

Dunque meglio attivare l’elettrodomestico solo quando serve o in alternativa è consigliabile munirsi di un apposito timer per programmarne l’accensione e lo spegnimento. Fondamentale installare un boiler che sia adatto all’effettivo consumo d’acqua personale o familiare in quanto la capacità di carico dello scaldabagno influisce in maniera significativa sulla quantità di energia consumata. Si può risparmiare anche sui consumi del condizionatore, optando per apparecchi a elevata efficienza energetica (in classe energetica A+ o superiore).

L’impianto di raffreddamento va posizionato possibilmente nella stanza più ombreggiata e la temperatura va impostata tra i 20 e i 25 gradi, perché la differenza termica tra l’interno e l’esterno dell’abitazione non deve superare gli 8 gradi. 


L’IMPATTO SUI COSTI


Il consumo degli elettrodomestici varia perciò sensibilmente in base al tipo di apparecchio e della sua classe di efficienza energetica. Inoltre capire quanto consuma un singolo elettrodomestico contribuisce ad aumentare la consapevolezza dell’impatto sulla bolletta delle proprie abitudini energetiche.  Com’è noto ci sono anche tipologie di contratto per la fornitura di energia elettrica che danno all’utente la possibilità di concentrare il consumo di energia elettrica in particolari momenti della giornata in cui l’energia costa meno per ottenere notevoli risparmi in bolletta. Stiamo parlando delle cosiddette fasce orarie, periodi di tempo durante una giornata in cui varia il prezzo della componente energia. Questi ultimi vengono stabiliti dall’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, l’organismo che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore.


IL PREZZO DELLE FASCE


Sono tre le fasce orarie di riferimento per gli utenti del mercato elettrico: F1, F2 e F3. A ogni fascia oraria è associato un periodo specifico della giornata o un intero giorno (per esempio nella fascia F3 sono calcolati i consumi effettuati la domenica) e i fornitori hanno la possibilità di tarare le proprie offerte a seconda dei bisogni degli utenti. Capire la differenza tra le offerte orarie permette di regolare l’uso degli elettrodomestici, in modo da ridurre l’importo della bolletta. Nel caso di Enel le tariffe orarie sono divise in tre diverse fasce con relativi prezzi. La prima fascia (F1) è attiva dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 19, escluse le festività nazionali. La fascia F2 è operativa dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23, e il sabato dalle 7 alle 23, festività nazionali escluse. La fascia F3 funziona dal lunedì al sabato dalla mezzanotte alle 7 e dalle 23 alle 24, mentre la domenica e i festivi è attiva tutta la giornata. 
Per i clienti domestici il prezzo dell’energia nella fascia F2 e F3 può coincidere e coprire dalle 19 alle 8 dal lunedì al venerdì, tutte le ore della giornata il sabato, la domenica e i giorni festivi. Le fasce orarie sono presenti nella seconda pagina della bolletta di Enel Energia nel dettaglio dei consumi e delle letture. Tra le diverse informazioni c’è anche il prezzo della componente energia nelle diverse fasce orarie espresso in euro per kWh, IVA e imposte escluse.

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