Viale Mazzini, stretta sugli inviati per Papa e Renzi

Viale Mazzini, stretta sugli inviati per Papa e Renzi
di Claudio Marincola
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Sabato 22 Novembre 2014, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 07:59
ROMA - La scure della Rai si abbatte sulle trasferte degli inviati. A Strasburgo, marterdì prossimo, è prevista la visita del Papa ma potrà esserci solo un giornalista per ogni testata.

Unica eccezione: il Tg1 che invierà un secondo cronista. Ad accogliere il pontefice in visita al Parlamento europero sarà Matteo Renzi in qualità di presidente di turno Ue. Un doppio evento, dunque, per il quale erano stati previsti collegamenti e servizi.

La cinghia insomma si stringe e inizia a stare stretta. Il Tg 1 ha ottenuto il raddoppio ma solo in virtù della diretta già programmata, diretta che andrà in onda dall'Europarlamento. I malumori circolano: c'è chi invoca la pluralità dell'informazione, chi fa notare che se l'interlocutore è uno solo non ha senso avere canali e tg diversi. I giornalisti di Saxa Rubra hanno scoperto ”le restrizioni” solo leggendo l'avviso in bacheca. «Dovremo fare i salti mortali, ormai siamo alla frutta», sono fioriti i commenti nei corridoi. E qualcun altro ha ricordato l'austerity imposta anche ai recenti mondiali di calcio brasiliani.



DDL LOTTI-GIACOMELLI

La stretta agli inviati è il contraccolpo del fermo-immagine di Brisbane: i 5 microfoni con il logo Rai puntati su Matteo Renzi nella trasferta australiana del G20. L'azienda di viale Mazzini lo ha preso ad esempio e ha colto la palla al balzo per rilanciare il piano di accorpamento dei Tg proposto dal dg Luigi Gubitosi. Ed è partita la caccia al colpevole. Chi ha autorizzato “la trasferta di gruppo”? Il vertice lo sapeva? A Strasburgo «l' incidente» non si ripeterà. La direttiva è arrivata sul tavolo dei direttori ieri l'altro, appena in tempo per cancellare voli e prenotazioni e scongiurare il replay. In calce porta la firma del direttore del personale Valerio Fiorspino.



Intanto non si spegne la polemica per la decisione del Cda di ricorrere contro il taglio di 150 milioni di euro contenuto nel decreto Irpef. Martedì sera si terrà l'audizione in commissione Vigilanza Rai del presidente Tarantola e del cda. Nello stesso giorno si riunirà a Palazzo Madama il gruppo dei parlamentari.

Per Renzi «la Rai è una priorità». L'ipotesi che prende piede è un ddl del governo firmato dai sottosegretari Lotti e Giacomelli che percorra l'iter parlamentare partendo dalla commissione Trasporti, Se la scelta sarà questa, diventerà inevitabile una proroga di alcuni mesi per l'attuale cda in scadenza ad aprile, Il ricambio al vertice avverrà con le nuove regole.