Ue rivede al rialzo crescita italiana: pil +0,9% nel 2017. «Positivo impegno sulla manovra, rischi da banche e incertezza politica»

Ue rivede al rialzo crescita italiana: pil +0,9% nel 2017. «Positivo impegno sulla manovra, rischi da banche e incertezza politica»
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Lunedì 13 Febbraio 2017, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 15:22

La Commissione Ue rivede al rialzo la crescita dell'Italia del 2016, da +0,7% a +0,9%. Restano stabili, invece, le previsioni per il 2017, con un Pil invariato a +0,9%, mentre per il 2018 la stima di crescita sale dall'1 all'1,1%. Così le previsioni economiche d'inverno Ue, che evidenziano una «crescita stabile ma modesta» trainata da «tassi d'interesse reali bassi e una domanda esterna più forte» ma dove «debolezze strutturali ostacolano una ripresa più forte».


In Italia i rapporti deficit-Pil e debito Pil restano «sostanzialmente stabili», con il primo rivisto leggermente al ribasso per il 2016 (a 2,3% dal 2,4% delle previsioni di autunno), mentre resta invariato a 2,4% per il 2017. Anche il debito è rivisto leggermente al ribasso per il 2016 a 132,8% da 133%, mentre sale a 133,3% nel 2017 da 133,1%. Nelle sue previsioni Bruxelles precisa di «prendere nota positiva dell'impegno» per il varo di misure correttive che però «saranno conteggiate solo quando dettagliate». 

La disoccupazione in Italia «resta alta» mentre «rallenta» l'occupazione rispetto ai due anni precedenti a causa «della fine dagli incentivi fiscali per le nuove assunzioni». Così poi le previsioni della Commissione Ue, che rivedono al rialzo la disoccupazione per il 2016 (da 11,5 a 11,7%), così come per il 2017 (da 11,4% a 11,6%. Nel 2018 è prevista all'11,4% contro l'11,3 precedente. Comunque «le riforme passate - per Bruxelles - sosterranno l'occupazione nel 2017-2018».

«L'incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso alle prospettive di crescita dell'Italia». È quanto si legge ancora nelle previsioni della Commissione Ue, che aggiunge però che «un forte impulso potrebbe ancora avvenire dalla domanda esterna». Per Bruxelles il surplus delle partite correnti calerà dal 2,7% del pil del 2016 all'1,8% nel 2018. Gli investimenti dovrebbero invece crescere del 2,4% beneficiando delle misure della legge di bilancio 2017.

«Se devo dare un titolo direi che la crescita economica continua anche se è messa alla prova dalle incertezze», sottolinea il commissario Ue agli affari economici e monetari, Pierre Moscovici. «Il punto debole» per la situazione economica europea «restano gli investimenti».

I lavori per la preparazione della relazione sul debito dell'Italia, che sarà presentata nelle prossime settimane, «sono in corso» e in questo contesto «si terrà conto di tutti i fattori che possono spiegare perché il Paese non rispetta la regola sul debito», continua Moscovici, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stato scongiurato il pericolo di apertura di una procedura contro l'Italia per debito eccessivo.

È «assolutamente sbagliato parlare di ultimatum» da parte della Commissione Ue all'Italia, afferma poi Moscovici. Facendo un punto sul nostro Paese e dando «il benvenuto» agli «impegni» presi dal governo dopo la lettera del 17 gennaio, Moscovici sottolinea poi che «stiamo discutendo in modo costruttivo e positivo» col ministro Padoan e «mentre incoraggiamo a prendere le misure al più presto», «non c'è alcun ultimatum».

«I rischi politici» che pesano sulle prospettive di crescita «sono presenti in tutta l'Unione europea, in molti paesi e hanno un nome molto chiaro: populismo anti-europeo, con questa volontà che considero assurda e pericolosa, dovunque essa sia e che è presente in Francia prima che in Italia, di voler uscire dall'euro e dalla Ue», dice ancora Moscovici rispondendo ad una domanda sull'Italia.

«Per la prima volta in quasi un decennio, tutte le economie di tutti gli Stati membri della Ue sono attese crescere per tutto il periodo delle previsioni (2016,2017 e 2018)», scrive ancora la Commissione europea presentando le Previsioni economiche d'inverno, annotando anche che l'inflazione, al netto dell'energia e dell'alimentare, nell'Eurozona è attesa passare da 0,2% del 2016 a +1,7% nel 2017 tornando ad assestarsi a +1,4% nel 2018.

Nel dettaglio, la Commissione europea ha rivisto al rialzo la crescita per l'Eurozona nei prossimi due anni. Nelle previsioni d'inverno pubblicate oggi, per il 2017 nei 19 paesi della moneta unica è indicata una crescita del pil di +1,6% (nelle previsioni d'autunno era a +1,5%) e per il 2018 di +1,8% (era +1,7%). L'esecutivo europeo sottolinea che «il pil reale nell'Eurozona è cresciuto per 15 trimestri consecutivi, e la disoccupazione continua a scendere anche se resta sopra i livelli pre-crisi».

Infine, ci sono «rischi eccezionali» sul futuro altrimenti positivo dell'Eurozona. Il macroeconomico e finanziario per l'Eurozona è infatti «fortemente messo alla prova» e l'incertezza che circonda le previsioni d'inverno è «eccezionale» a causa «del brusco cambio di politiche negli Usa,per l'incerto risultato del negoziato sulla Brexit, per  le crescenti divergenze in politica monetaria a livello globale e per le imminenti elezioni in grandi Stati membri». 

L'uscita della Francia dall'euro e dall'Unione europea «proposta da Marine Le Pen» sarebbe «una tragedia per l'Eurozona ed una catastrofe per la Francia», ribadisce infine il commissario Ue agli affari economici e monetari.

 

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