Tim, sciopero contro taglio integrativo. L'azienda: pronti a discutere, nessun esubero

La protesta dei lavoratori Tim
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Martedì 13 Dicembre 2016, 13:39
Lavoratori del gruppo Tim in sciopero oggi contro la disdetta unilaterale da parte del gestore di telefonia degli accordi integrativi aziendali. La protesta è stata proclamata dalle segreterie nazionali di Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil. Manifestazioni ci sono state in molte città italiane, Roma compresa Milano. «Il lavoro messo in discussione dalle scelte disastrose prese dal management Tim negli ultimi anni - si legge in una nota -; il Contratto (aziendale) disdettato unilateralmente da Tim a ottobre con la cancellazione a partire da febbraio di diritti, tutele e salario conquistati in anni di lotte; la Dignità del lavoro che verrebbe meno se venissero accolte le irricevibili proposte aziendali su orario di lavoro, demansionamento, controllo a distanza, taglio di diritti e salario».

«Il mero taglio dei costi a breve sarà terminato e se non ci sarà una significativa ripresa dei ricavi e il "sano" coinvolgimento dei circa 50.000 dipendenti che il Gruppo occupa in Italia la situazione rimarrà estremamente difficile», aggiunge ammonendo: «I vertici dirigenziali e gli azionisti di riferimento di Tim, dopo lo sciopero nazionale del 13 dicembre, decidano che strada intendono percorrere sapendo che i diritti e le tutele acquisite in questi anni non si possono superare con un colpo di spugna».

Tim in una nota ha smentito «qualsiasi indiscrezione relativa all'individuazione di esuberi all'interno della società e all'avvio di procedure di legge conseguenti». «L'azienda - è scritto ancora nella nota - ha più volte ribadito alle organizzazioni sindacali la volontà dell'attuale management di salvaguardare il perimetro organizzativo e di gestire le eccedenze produttive attraverso processi di formazione e riqualificazione professionale che porteranno a un più efficace impiego delle competenze dei singoli, consentendo l'internalizzazione di attività ad alto valore aggiunto e il
potenziamento delle attività legate al core business aziendale».

«Tim - spiega ancora il comunicato - ha inoltre avviato un piano straordinario di contenimento dei costi di struttura e di miglioramento della spesa senza influenzare, neppure in minima parte, il livello degli investimenti previsti né l'attuale costo del lavoro». E' stato poi avviato, continua la società, «un confronto con le organizzazioni sindacali finalizzato alla ricerca di soluzioni che consentano di adeguare le previsioni dell'accordo del maggio del 2008 alle mutate condizioni di mercato e alla conseguente esigenza di migliorare i livelli di servizio per la clientela anche nella
prospettiva, in particolare, di condividere misure e soluzioni normative a sostegno degli inevitabili progetti di riqualificazione e riposizionamento professionale, funzionali a nuova occupabilità aziendale sostenibile».

La trattativa sindacale, secondo l'azienda, «è improntata ad ampia disponibilità a discutere ed è ispirata ad una filosofia di recupero di produttività interna e una redistribuzione degli auspicabili risultati ottenuti». «La disdetta dell'accordo del 2008, purtroppo storicamente privo di scadenza, e non della contrattazione di secondo livello, va letta come peraltro chiarito alle organizzazioni sindacali, quale adempimento finalizzato ad avviare un nuovo tavolo di confronto caratterizzato da celerità e certezza dei tempi di trattativa», conclude la nota di Tim. 

 
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