Telecom vuole le torri tlc Mediaset: pronta offerta Inwit per Ei Towers

Telecom vuole le torri tlc Mediaset: pronta offerta Inwit per Ei Towers
di Rosario Dimito
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 14:30
Vincent Bollorè fa un primo passo concreto sull’asse in costruzione con Silvio Berlusconi sulla pay tv di Premium allargando i giochi alle torri di tlc. Vivendi, primo azionista di Telecom con il 23,8% (sembra però che la quota sia stata arrotondata ancora) fa muovere Inwit, il braccio nelle infrastrutture di cui il gruppo telefonico possiede il 60% con un’offerta per acquisire parte delle torri di Ei Towers, la controllata al 40% del Biscione. Obiettivo: un’alleanza strategica incrociata per consolidare il polo nazionale delle infrastrutture di telecomunicazioni dove Inwit è già leader, coinvolgendo Mediaset.

Di conseguenza verrebbe ridimensionato il ruolo di Rai Way, sul quale giusto un anno fa, Ei Towers lanciò un’opa da 1,2 miliardi bloccata però da governo e tribunale. Venerdì 11 è in calendario il cda di Inwit per approvare i conti 2015 e, secondo fonti bancarie, dovrebbe mettere a punto un’offerta non vincolante rivolta a Ei Towers per acquistare le 1.000 torri di tlc in portafoglio su un totale di 3.000: restano dunque fuori dall’offerta le 2.000 relative alla televisione. Inwit è assistita da Ubs e Rothschild, Mediaset da JpMorgan e Bnp Paribas: fonti bancarie riferiscono che il braccio armato di Telecom metterà sul piatto circa 200 milioni. 
 
La mossa è clamorosa per la valenza politica dell’operazione e perché nello stesso giorno scadono i termini per la presentazione delle offerte vincolanti per acquisire una partecipazione di Inwit che ha in corso un processo di valorizzazione, al quale partecipano la stessa Ei Towers da sola e il tandem Cellnex-F2i. 
I due gruppi di pretendenti sono pronti a ritoccare le offerte rispetto a quelle originarie. Ieri si è tenuto il cda di Mediaset per dare l’indirizzo alla controllata di formalizzare un’offerta vincolante: la proposta precedente sul 29,9% al prezzo di 5 euro ad azione per un totale di 1 miliardo sarebbe stata ritoccata. Sempre fonti bancarie riferiscono infatti che il valore economico sarebbe sempre lo stesso, mentre sarebbe diminuita la quota da acquisire (circa il 25% del capitale). 

L’accoppiata italo-spagnola assistita da Mediobanca e Banca Imi, punta invece sul 45% offrendo 1,2 miliardi: deve quindi lanciare l’opa e lascerebbe all’incumbent il 15%. Domani pomeriggio si riunirà il board di F2i per definire l’offerta definitiva. Sarà il cda di Telecom di venerdì 17 a decidere quale delle due offerte accettare, anche se, salvo colpi di scena legati a un rilancio estremamente vantaggioso, Ei Towers dovrebbe essere preferita visto il contesto in cui si inserisce l’operazione che imprime una svolta al consolidamento del mercato delle torri. 
Si consideri che nell’ambito del risiko, colloqui sarebbero intercorsi tra Mediaset e la Rai per rilanciare un’alleanza abortita l’anno scorso. Mutatis mutandis, Telecom prende l’iniziativa sospinta da Bollorè e dai collaudati rapporti con Berlusconi che ne escono rafforzati con l’obiettivo di cementare l’asse nella pay tv che non sarebbe giunto ancora a una fase di maturazione.

VERTICE SU METROWEB
Intanto Telecom ha perfezionato la cessione a Fintech del 51% in Telecom Argentina posseduto tramite Sofora. Ieri, si legge in una nota, Telecom ha incassato 550,6 milioni di dollari e da altri azionisti ha incassato ulteriori 50 milioni di dollari. Sempre ieri inoltre ci sarebbe stato un vertice tra Metroweb, Wind, Vodafone, F2i, Fsi per approfondire la fattibilità di un accordo alternativo a quello possibile con Telecom e Enel.
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