Statali, per dirigenti e licenziamenti svolta rinviata al 2016

Statali, per dirigenti e licenziamenti svolta rinviata al 2016
di Sonia Ricci
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Venerdì 20 Novembre 2015, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 17:35
Statali e dirigenti pubblici dovranno attendere ancora un pò. Le nuove regole sui licenziamenti, la stretta sulle assenze ingiustificate, il passaggio all'Inps dei controlli sulle malattie, il ruolo unico per la dirigenza e il «telelavoro» arriveranno non prima del 2016. Quando il governo, tra gennaio e febbraio, porterà in Consiglio dei ministri l'ultimo pacchetto di decreti attuativi della riforma Madia, approvata ad agosto dal Parlamento. Stando all'ultima tabella di marcia di Palazzo Chigi, infatti, l'approvazione dei decreti legislativi sui dipendenti pubblici - insieme a quelli sul numero unico per le emergenze (il 112) e il nuovo documento di circolazione per le auto - richiederà qualche mese in più rispetto alle attese (inizialmente il via libera era previsto entro fine 2015). Arriveranno con l'anno nuovo quindi le novità per i dirigenti. Per loro cambierà sia il sistema di selezione (oltre al concorso servirà superare anche un altro esame) sia la durata dell'incarico che sarà di quattro anni, rinnovabile senza concorso per una sola volta, per massimo due anni purché il dirigente abbia ricevuto una valutazione positiva. Verrà superato il sistema della doppia fascia ed entrerà a regime il ruolo unico: uno per gli statali, uno per quelli delle regioni e uno per gli enti locali, che saranno scelti in base al merito e alla formazione continua. Per quanto riguarda i dipendenti, invece, i decreti introdurranno la sperimentazione di forme di co-working, smart-working e il telelavoro con orari flessibili e device digitali. Verranno poi previste forme per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro con voucher per baby-sitter, puericultrici, badanti specializzate e convenzioni con asili nido e scuole materne. Oltre alle forme di flessibilità lavorativa, i futuri decreti imporranno diverse strette per gli statali: quando scatterà un'azione disciplinare contro un dipendente non potranno più passare 100 giorni e soprattutto non sarà possibile che tutto si concluda con un nulla di fatto, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile. Il procedimento dovrà essere infatti portato avanti senza escludere il licenziamento. Novità in arrivo anche per i certificati di malattia: le visite fiscali saranno affidate all'Inps (e non più alle Asl) che diventerà un vero e proprio polo unico per i controlli.



INTERNET IN SCUOLE E MUSEI

Oltre al pacchetto sul pubblico impiego (la riforma dovrebbe essere racchiusa in circa 20 provvedimenti attuativi), il governo si prepara ad approvare altre due tranche di decreti, una a novembre e l'altra entro fine dicembre. Sono sei al momento i decreti pronti a ricevere il via libera del consiglio dei ministri: quello sulle autorità portuali, un altro sulla riforma della Conferenza dei servizi e il taglia burocrazia per gli insediamenti produttivi (l'obiettivo è di ridurre i tempi del 50%). Non solo, nella prima tranche entreranno probabilmente il decreto attuativo sulla trasparenza e il Freedom of information act per l'accesso libero agli atti della Pa e il riordino delle forze di polizia, con l'assorbimento dei Forestali nei Carabinieri. A questi si aggiungerà il decreto che taglia i decreti attuativi inutili previsti dalle leggi approvate dal 2012 in poi. Nel pacchetto intermedio, invece, da approvare entro fine 2015, verranno inseriti alcuni dei temi più importati della riforma e che attendono gli ultimi ritocchi: i due decreti legislativi sulle partecipate (quello per l'eliminazione delle cosiddette «scatole vuote» e l'altro sulle Spa locali che si occupano dei servizi pubblici) e quello sulle Camere di commercio (che le ridurrà da 105 a 60). A questi tre si aggiungerà molto probabilmente il decreto legislativo per la digitalizzazione delle Pa con il nuovo codice dell'amministrazione digitale. L'obiettivo è di avere reti internet in tutte le scuole, uffici pubblici e nei principali musei e siti archeologi del Paese.