Ma questa linea, fortemente sostenuta dal ministro dell'economia Giovanni Tria, non sembra diradare completamente le nubi, in un mercato che teme che le forze che sostengono l'esecutivo spingano allo sforamento dei conti e dei paletti di bilancio europei. Il M5s, anche se tiene sulla scena una posizione prudente, con il suo leader politico Luigi Di Maio ha auspicato in futuro il superamento del pareggio di bilancio. Il leader della Lega, Matteo Salvini, nelle sue sortite non manca mai di rimarcare il messaggio: «Prima gli italiani delle regole europee». E lo ha fatto anche dopo i fatti di Genova: «Sarà il caso di porsi il dubbio se continuare a rispettare i vincoli o mettere davanti a tutto la sicurezza degli italiani. Io scelgo la seconda».
Tra le varie dichiarazioni di questi ultimi giorni risalta quella dell'economista della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi. «La mia speranza è che l'euro salti per aria, e si volti finalmente pagina», ha affermato senza giri di parole in una intervista al Foglio nel giorno di Ferragosto.
Alcune differenze di vedute su diversi temi come il taglio alle pensioni d'oro, Tav e Tap, agitano del resto i rapporti tra i due stessi alleati di governo. E sullo sfondo aleggia lo spettro delle agenzie di rating: per il 31 agosto è atteso il giudizio di Fitch sul debito italiano, per il 7 settembre quello di Moody's, che ha già messo l'Italia sotto osservazione, ed infine per il 26 ottobre la decisione di S&P. In questo quadro i mercati attendono la manovra di settembre. Lo spread attuale è «transitorio» e, a secondo di quanto l'Italia spingerà sulla leva del deficit, il differenziale «si restringerà verso quota 170» oppure «schizzerà verso 400», ha dichiarato Bank of America-Merrill Lynch
© RIPRODUZIONE RISERVATA