Spiagge, approvata la legge che prevede il riordino delle concessioni

Spiagge, approvata la legge che prevede il riordino delle concessioni
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Sabato 28 Gennaio 2017, 08:55 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 18:23
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali Enrico Costa, ha approvato un disegno di legge di delega al governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico ricreativo per favorire, nel rispetto della normativa europea, lo sviluppo e l'innovazione dell'impresa turistico-ricreativa. Il ddl prevede, tra l'altro, che vengano stabiliti, si legge nel comunicato al termine del cdm, «adeguati limiti minimi e massimi di durata delle concessioni entro i quali le regioni potranno a loro volta fissare la durata delle stesse per assicurare un uso rispondente all'interesse pubblico, prevedendo anche che le regioni, per garantire la pluralità e la differenziazione dell'offerta, possano disporre limitazioni sul numero massimo di concessioni negli ambiti territoriali di riferimento per singolo operatore economico».

Proprio per le «innovazioni che verranno introdotte, è previsto tra i principi e criteri direttivi un adeguato periodo transitorio per l'applicazione della disciplina di riordino». Il Governo viene, inoltre, «delegato alla revisione dei canoni concessori, che dovranno essere determinati con l'applicazione di valori tabellari, tenendo conto della tipologia dei beni oggetto di concessione, anche con riguardo alle pertinenze e alle relative situazioni pregresse. Nel caso di concessioni demaniali di più elevata valenza turistica, il canone è maggiorato e una quota, calcolata in percentuale sulle maggiori entrate annue rispetto alle previsioni di bilancio, destinata alla regione di riferimento».

IL PERCORSO
Il 14 luglio 2016, come è noto, la Corte di Giustizia Europea ha dichiarato illegittima la proroga automatica delle concessioni demaniali per le spiagge in vigore nel nostro Paese fino al 2020, perché incompatibile con il diritto europeo. Anche per assicurare la continuità dell'attività balneare, il Parlamento, con un emendamento al DL Enti Locali approvato in via definitiva il 2 agosto, ha comunque garantito la perdurante validità delle concessioni in essere fino all'effettivo riordino della materia.

La delega, che verrà sottoposta all'esame del Parlamento, traccia dunque le linee guida sui cui il governo dovrà poi legiferare. In particolare, la nuova normativa dovrà prevedere, tra l'altro, criteri e modalità di affidamento delle concessioni mediante procedure di selezione, che rispettino i principi di concorrenza, qualità paesaggistica e sostenibilità ambientale, di valorizzazione delle diverse peculiarità territoriali e che nel contempo riconoscano e tutelino gli investimenti, i beni aziendali e il valore commerciale, tenendo conto, altresì, della professionalità acquisita nell'esercizio di concessioni di beni demaniali marittimi, nonché lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative.
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