Pensioni anticipate, via i tagli. Da agosto assegni ricalcolati

Pensioni anticipate, via i tagli. Da agosto assegni ricalcolati
di Luca Cifoni
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Lunedì 25 Luglio 2016, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 14:14
A partire dal primo agosto, circa 28 mila pensionati che avevano lasciato il lavoro prima di aver compiuto i 62 anni di età si ritroveranno un assegno aumentato e i relativi arretrati che si sono accumulati dall'inizio dell'anno. Arriva così in porto una correzione alla legge Fornero molto richiesta fin dall'approvazione della riforma, proprio alla vigilia della legge di Stabilità che dovrebbe introdurre un po' di flessibilità nell'attuale meccanismo, con la formula del prestito, o anticipo pensionistico.

L'EMERGENZA
Il decreto salva Italia approvato alla fine del 2011 nel pieno dell'emergenza finanziaria prevedeva tra le altre drastiche misure anche la sostanziale cancellazione della pensione di anzianità, compresa quella che era possibile ottenere con 40 anni di contributi. L'unica via di uscita per andarsene prima dell'età di vecchiaia era quindi la cosiddetta pensione anticipata, che richiedeva (e richiede tuttora) oltre 41 anni di contributi per le donne e oltre 42 per gli uomini. C'era però un ulteriore vincolo: chi avendo iniziato a lavorare presto raggiungeva questa contribuzione prima dei 62 anni avrebbe dovuto accettare un taglio permanente dell'importo della pensione, dell'1 per cento per ciascun anno di anticipo dai 60 e del 2 per cento per ogni anno prima dei 60. Così ad esempio a 58 anni la penalizzazione sarebbe stata del 6 per cento, sulla parte retributiva della pensione (cioè generalmente la quota di gran lunga più consistente).

 

I REQUISITI
La novità è risultata subito indigesta e così pochi mesi dopo il governo ha accettato di ammorbidirla, azzerando le penalizzazioni economiche per le uscite precedenti al 2018, a condizione però che gli interessati potessero vantare una contribuzione effettiva, cioè senza versamenti volontari o figurativi. Ma questo requisito risultava comunque severo e nel tempo ha scatenato anche polemiche, perché ad esempio non venivano conteggiati contributi relativi alle giornate di donazione del sangue (successivamente ammessi). Così con la legge di Stabilità 2015 si è deciso di cancellare il taglio indipendentemente dal tipo di contribuzione, ma solo per coloro che accedevano alla pensione da quell'anno in poi.

Infine, con la Stabilità di quest'anno il beneficio è stato esteso anche a quelli che erano già andati in pensione negli anni 2012, 2013 e 2014. Si tratta in tutto di circa 28 mila persone, che avevano avuto un taglio fino all'8-9 per cento nei casi più gravi. Questi trattamenti sono ora stati ricalcolati dall'Inps che a partire dal mese di agosto attribuirà i nuovi importi ai pensionati del settore privato, mentre per gli ex lavoratori pubblici la novità dovrebbe scattare da settembre. Saranno riconosciuti anche gli arretrati, ma solo quelli maturati a partire dal gennaio 2016 (cioè dall'entrata in vigore della legge di Stabilità).

Chiusa questa partita l'attenzione è ora tutta sul tavolo tra governo e sindacati, dal quale dovrebbe uscire il pacchetto previdenziale della prossima legge di Stabilità. Oltre all'uscita anticipata con il prestito in ballo ci sono sostegni finanziari per i pensionati a basso reddito, l'estensione dei benefici per i lavori usuranti e una sorta di sconto contributivo per i lavoratori precoci, che dovrebbe permettere a questi lavoratori di andare a riposo con un'anzianità (per gli uomini) intorno ai 41 anni.