Oxfam: nel 2016 l’1% della popolazione mondiale sarà più ricco del restante 99%

Oxfam: nel 2016 l’1% della popolazione mondiale sarà più ricco del restante 99%
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Lunedì 19 Gennaio 2015, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 11:20
La ricchezza detenuta dall’1% della popolazione mondiale supererà nel 2016 quella del restante 99%. E' quanto emerge dal Rapporto Grandi disuguaglianze crescono di Oxfam. Alla vigilia del World Economic Forum di Davos, l'incontro annuale che riunisce i potenti della Terra, il rapporto dell'associazione, denuncia il fatto che l’esplosione della disuguaglianza frena la lotta alla povertà in un mondo dove oltre un miliardo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno, e 1 su 9 non ha nemmeno abbastanza da mangiare.



Dal documento di analisi pubblicato oggi da Oxfam, emerge che l’1% della popolazione ha visto la propria quota di ricchezza mondiale crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e che a questo ritmo si supererà il 50% nel 2016. Gli esponenti di questa elite avevano una media di 2,7 milioni di dollari pro capite nel 2014. Del rimanente 52% della ricchezza globale, quasi tutto era posseduto da un altro quinto della popolazione mondiale più agiata, mentre il residuale 5,5% rimaneva disponibile per l’80% del resto del mondo: vale a dire 3,851 dollari a testa, 700 volte meno della media detenuta dal ricchissimo 1%.



Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam International, sottolinea un comunicato dell'associazione, userà quest’anno tutta l’influenza che deriva dal suo ruolo di co-chair al Forum per chiedere un’azione urgente volta ad arginare la marea crescente della disuguaglianza, partendo da una proposta di contrasto reale all’elusione fiscale delle multinazionali e da una spinta verso l’adozione di un trattato globale di lotta ai cambiamenti climatici.



“Vogliamo davvero vivere in un mondo dove l’1% possiede più di tutti noi messi insieme? - ha detto Winnie Byanyima -. La portata della disuguaglianza è semplicemente sconcertante e nonostante le molte questioni che affollano l’agenda globale, il divario tra i ricchissimi e il resto della popolazione mondiale rimane un totem, con ritmi di crescita preoccupanti.”



“Se il quadro rimane quello attuale anche le elite ne pagheranno le conseguenze - afferma Roberto Barbieri, direttore Generale di Oxfam Italia – perché non affrontare il problema della disuguaglianza riporterà la lotta alla povertà indietro di decenni. I più poveri sono poi colpiti 2 volte: perché hanno accesso a una fetta più piccola della torta e perché in assoluto ci sarà sempre meno torta da spartirsi, visto che la disuguaglianza estrema impedisce la crescita.”



Lo scorso anno Oxfam a Davos aveva già sottolineato che gli 85 paperoni del mondo detenevano la ricchezza del 50% della popolazione più povera (3,5 miliardi di persone). Quest’anno il numero è sceso a 80, una diminuzione impressionante dai 388 del 2010. La ricchezza di questi 80 è raddoppiata in termini di liquidità tra il 2009-2014.



Oxfam chiede ai governi di adottare un piano di sette punti per affrontare la disuguaglianza: contrasto all'elusione fiscale di multinazionali e individui miliardari; investimento in servizi pubblici gratuiti, come salute e istruzione; distribuzione equa del peso fiscale, spostando la tassazione da lavoro e consumi verso capitali e ricchezza; introduzione di salari minimi e graduale adozione di salari dignitosi per tutti i lavoratori; introduzione di una legislazione ispirata alla parità di retribuzione, e politiche economiche che prevedano una giusta quota per le donne; reti di protezione sociale per i più poveri, incluso un reddito minimo garantito; un obiettivo globale di lotta alla disuguaglianza.