Ocse, Italia è ripartita, Padoan: «Irpef giù ma stop a sconti fiscali»

Ocse, Italia è ripartita, Padoan: «Irpef giù ma stop a sconti fiscali»
di Francesca Pierantozzi
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Giovedì 2 Giugno 2016, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 08:11
PARIGI - L'Italia rialza la testa, la crescita tiene, la disoccupazione, anche se lentamente, cala, e gli investimenti ridanno segno di vita. Le stime dell'Economic Outlook dell'Ocse sono finalmente più rosee per l'Italia, dove si conferma un più uno per cento nel 2016 e un più 1,4 nel 2017 di crescita; il ministro Padoan parla addirittura di una «svolta» per l'Economia, ma fuori il mondo resta al rilento: il rischio è quello di una crescita «fiacca», insufficiente non solo per la ripresa, ma anche per garantire un futuro a tutte le generazioni, in particolare «giovani e anziani».

I NUMERI
Non è dunque il momento di riposarsi sugli allori di segni positivi ancora troppo deboli: «senza azioni complessive, coerenti e collettive di politiche di bilancio, monetarie e strutturali» la crescita non decollerà, ha messo in guardia il segretario generale Angel Gurria. Senza contare il rischio Brexit. Un'uscita della Gran Bretagna dall'Europa aggiungerebbe alle previsioni Ocse «un'aumentata incertezza, una riduzione della fiducia e avrebbe come risultato una serie di shock sui mercati finanziari». L'impatto sul Pil italiano potrebbe essere di una contrazione dell'1 per cento, un contraccolpo ridotto visto che il nostro paese è tra «i meno esposti in modo diretto alla Gran Bretagna».In ogni caso l'economia italiana supera per ora l'esame. Le stime di febbraio tengono, con una crescita sempre trainata dal consumo privato e «da una moderata ripresa degli investimenti». Anche la produzione industriale «sta avanzando, con i recenti aumenti attribuibili per la gran parte a capitale e beni durevoli». La disoccupazione continua a diminuire (11,9 per cento nel 2015, 11,3 nel 2016 e 10,8 nel 2017) ma «bisogna fare di più per aumentare produttività e inclusione sociale».Tra le ricette dell'Ocse per «una crescita più forte e equa in Italia»: «Ridurre in modo permanente i contributi per lo Stato sociale, efficaci politiche sul mercato del lavoro e lo spostamento dell'onere fiscale verso consumo e proprietà immobiliare, basandosi su valori catastali aggiornati». Per sostenere gli investimenti, l'Ocse raccomanda di «creare un mercato secondario per i prestiti in sofferenza e migliorare i bilanci delle banche», punto su cui il governo ha già «aperto la strada».«Non sono preoccupato, sono incoraggiato anzi. La crescita accelera, sarà maggiore l'anno prossimo. L'economia italiana ha svoltato. Certo non sono soddisfatto. Il governo farà di più e proseguirà a tagliare le tasse» ha commentato Pier Carlo Padoan, in un'intervista a SkyTg24. Rispondendo a Sarah Varetto sul taglio dell'Ires e lo stop agli aumenti di Iva e accise per 15 miliardi, Padoan ha confermato l'impegno «a tagliare le tasse che già sono state deliberate con la legge di Stabilità precedente e a disinnescare le clausole di salvaguardia». Senza escludere, ma nemmeno confermare, l'ipotesi di anticipo di taglio dell'Irpef al 2017. In ogni caso risorse potrebbero essere recuperate dalla attesa revisione delle agevolazioni fiscali. Sulla riforma di Equitalia, il ministro ha insistito sulla necessità di «un rapporto amichevole tra contribuente e amministrazione. Non un rapporto come conflitto violento, ma un rapporto di fiducia». Soddisfazione Padoan ha espresso tanto nella lotta all'evasione («stiamo ottenendo risultati molto importanti in termini di maggior gettito») che sulla riduzione delle centrali d'acquisto da 33 a 35 mila («si spende già il 20% in meno per comprare le stesse cose»).

IL BONUS
Il ministro ha confermato il piano per introdurre la flessibilità in uscita sulle pensioni perché «l'equilibrio del sistema pensionistico non è un capriccio ma un'esigenza di finanza pubblica» anche se bisogna valutare «gli effetti sul mercato del lavoro». Nessuna conferma invece dell'ipotesi di estendere il bonus degli 80 euro anche ai pensionati: «Gli spazi non sono infiniti, bisognerà fare una scelta e buttare qualcosa fuori».