«I governi della periferia dell'Eurozona hanno fatto molto ma i piani di consolidamento di bilancio e riforme restano incompleti, specialmente in Italia» argomenta ancora l'agenzia di rating. E la minaccia alle riforme arriva dal «crescente successo» di partiti populisti, antieuropei e contrari alle riforme «potrebbe spingere i partiti al governo a ridurre l'ampiezza, la profondità e la velocità delle riforme e del risanamento di bilancio». La valutazione riguarda in particolare Italia e Francia, i cui governi «hanno già ridimensionato le proprie ambizioni».
Ieri è arrivata anche la valutazione dell'Ocse syull'Italia e sugli altri paesi, contenuta nell'Economico Outlook. Per quanto riguarda il nostro Paese, dopo la contrazione del 2014, l'economia«dovrebbe tornare alla crescita per la metà del 2015, e accelerare un pò nel 2016».
In particolare, è scritto nel rapporto, «il supporto della politica monetaria della Bce dovrebbe migliorare le condizioni finanziarie e facilitare una risalita dei prestiti bancari, che dovrebbe aumentare gli investimenti». Viene valutata positivamente la scelta italiana di rinviare il pareggio di bilancio, ma allo stesso tempo si consiglia di proseguire «con determinazione» il programma delle riforme.