Mediobanca, ricavi record: utile sale del 24%, aumenta la cedola. Nagel: «Quota in Generali può scendere»

La sede di Mediobanca a Milano
2 Minuti di Lettura
Venerdì 4 Agosto 2017, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 16:50
Mediobanca chiude l’anno 2016-2017 oltre le attese. L’utile vola dunque a 750 milioni di euro (+24%). Ed è abbastanza per permettere a Piazzetta Cuccia di staccare una cedola di 0,37 euro (+37% rispetto al 2016), con un pay-out che sale dal 38% al 43%. Merito anche della cessione di quote delle Assicurazioni Generali, che ha contribuito all’utile annuale per 263,6 milioni di euro (la partecipazione attuale è pari al 13,24% del Leone di Trieste). In miglioramento tutte le divisioni con il risultato operativo del gruppo è in crescita del 16% a 855 milioni. All’andamento, dice l’istituto, «concorrono la positiva dinamica dei ricavi e la continua riduzione del costo del rischio in tutte le linee di business». I ricavi sono aumentati del 7,3% a 2,2 miliardi e sono «i più alti di sempre». Gli indici patrimoniali segnano un ulteriore rafforzamento, salendo ai «livelli maggiori post-crisi». Il Cet 1 sale al 13,3% dal 12,1% e il Total Capital rRtio al 16,9% dal 15,3%. Tra i dati di maggiore rilievo, gli utili oltre i 250 milioni ciascuna per le divisioni Corporate and Investing Banking (+14% a 254 mln) e Consumer-Compass (+68% al record di 258 mln). Il Wealth Management segna ricavi per 460 milioni, pari al 20% del gruppo e le masse in gestione totalizzano 60 miliardi (+43%), con un utile nell’esercizio di 55 milioni (+45%).

LA QUOTA MEDIOBANCA
Mediobanca conferma inoltre il suo impegno a scendere al 10% di Generali entro il 2019.
Durante l’esercizio 2016-17, si legge in una nota, la partecipazione del 13% nel Leone è rimasta invariata ma «si prevede la riduzione al 10% nell’orizzonte di Piano». Il valore di libro della partecipazione è passato da 3.091,8 a 2.997,5 milioni, dopo utili di periodo per 263,6 milioni e valorizzazioni patrimoniali negative per 357,9 milioni al netto del dividendo incassato (162,2 milioni). La quota in Generali, ha detto l’ad Alberto Nagel in conference call, «continua ad essere cruciale» per la generazione di capitale e utili di Mediobanca, che resta in «totale supporto» della compagnia «dal punto di vista dello sviluppo». «Se la nostra crescita di risk weighted asset richiedesse più capitale di quello che la banca produce», il management prima di chiedere capitale ai soci, «mobilizzerebbe» le risorse del gruppo tra cui è inclusa la quota in Generali, ha aggiunto Nagel.
© RIPRODUZIONE RISERVATA