Manovra da 21,5 miliardi: dal reddito, alle pensioni, al superamento della Fornero Testo completo

Manovra: 21,5 miliardi per le misure: dal reddito, alle pensioni
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Giovedì 4 Ottobre 2018, 22:27 - Ultimo aggiornamento: 5 Ottobre, 12:15
Misure per 21,5 miliardi: dal reddito di cittadinanza al superamento della legge Fornero. È quanto punta a impegnare il governo nella prossima manovra, secondo quanto riportato da una nota di Palazzo Chigi. Ecco una tabella con i principali interventi e i relativi costi finanziari previsti.

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«Previsti 9 miliardi per il reddito e pensioni di cittadinanza e 7 per la quota cento», afferma un comunicato di Palazzo Chigi, che informa dell'invio alle Camere della nota di aggiornamento al Def. «Le risorse per altre misure, centri per impiego (1 miliardo), flat tax (2 miliardi), assunzioni straordinarie per le forze dell'ordine (1 miliardo), truffati per le banche (1,5 miliardi) sono previste in altri capitoli di spesa»

MISURE IMPEGNO PREVISTO IN MILIARDI
- Reddito e pensioni di Cittadinanza 9,0
- Quota 100 per superamento l.Fornero 7,0
- Raffarozamento dei centri per l'impiego 1,0
- Flat tax 2,0
- Assunzioni forze dell'ordine 1,0
- Indennizzi per i truffati delle banche 1,5

DEBITO PUBBLICO SCENDE AL 130%
Una progressiva discesa del debito pubblico che passa dal 131,2% del 2017 al 126,7% del 2021, passando attraverso il 130,9% di quest'anno, al 130,0 del prossimo e al 129,2% del 2020. Sono le stime programmatiche previste dalla nota di aggiornamento del Def che però punta anche ad ulteriori miglioramenti: «Una riduzione più accentuata sarà possibile - è scritto - se si realizzerà la maggior crescita a cui il governo punta come obiettivo prioritario».


NUOVE NORME CONCESSIONARIE PER RIEQUILIBRIO CANONI
«Lo sforzo di rilancio degli investimenti e sviluppo delle infrastrutture dovrà coinvolgere anche le società partecipate o titolari di concessioni pubbliche che hanno, in numerosi casi, beneficiato di un regime di bassi canoni ed elevate tariffe, rinviando gli investimenti. Cambiamenti organizzativi e regolatori saranno prontamente introdotti onde rimuovere gli ostacoli che hanno frenato le opere pubbliche assicurando congrui livelli di investimento e un riequilibrio del regime dei canoni». 

STOP AUMENTI IVA
«Gli aumenti delle imposte indirette previste dalle clausole di salvaguardia verranno completamente sterilizzati nel 2019 e parzialmente nel 2020 e 2021». Le clausole valgono 12,5 miliardi nel 2019 e 6,7 miliardi aggiuntivi nel 2020. «Nel Programma di Stabilità 2019 - si legge ancora - sarà presentato un piano di intervento volto a sostituire le residue clausole di salvaguardia con interventi di riduzione della spesa e di potenziamento dell'attività di riscossione delle imposte».


DEFICIT STRUTTURALE PEGGIORA
Il deficit strutturale, cioè la misura macro economica su cui l'Ue misura i miglioramenti dei conti pubblici dei Paesi, peggiorerà il prossimo anno di 0,8 punti percentuali passando dallo 0,9% di quest'anno all'1,7%. Rimarrà poi stabile su questo livello anche nel 2020 e nel 2021. 


REDDITO CITTADINANZA IN DDL COLLEGATO A LEGGE DI BILANCIO
Sarà contenuta in un ddl collegato alla legge di bilancio, la disciplina dell'introduzione del reddito di cittadinanza e la riforma dei centri per l'impiego. Sono previsti inoltre un disegno di legge recante misure a favore delle start up innovative (c.d. Fondo venture capital per start up innovative); un disegno di legge recante misure a favore dei soggetti coinvolti dalla crisi del sistema bancario (c.d. Fondo ristoro a favore dei soggetti truffati); un disegno di legge recante introduzione di misure fiscali agevolate per le società che riducono le emissioni inquinanti (c.d. Ires verde); un disegno di legge recante misure per il dissesto e il riequilibrio finanziario degli enti locali; un disegno di legge recante interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo; disegno di legge di delega al Governo per il riordino della materia dello spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali; disegno di legge delega di riordino del settore dei giochi; disegno di legge recante disposizioni in materia di ordinamento sportivo e di professioni sportive; disegno di legge recante disposizioni in materia di istruzione, università, alta formazione artistica, musicale e coreutica, ricerca e attività sportiva scolastica e universitaria, nonché di riassetto, semplificazione e codificazione della normativa dei medesimi settori. Disegno di legge recante disposizioni per la modernizzazione e l'innovazione nei settori dell'agricoltura, dell'agroalimentare, del turismo e dell'ippica. Disegno di legge delega recante disposizioni per la riforma del Codice del Lavoro.


IMPATTO SU PIL DI +0,6%
Con gli interventi previsti in manovra il governo spingerà la crescita di 0,6 punti percentuali nel 2019, di 0,5 nel 2020 e di 0,3 nel 2021. In particolare nel 2019 la rimodulazione delle imposte indirette darà una spinta di 0,2 punti, le misure espansive per crescita e innovazione di 0,7 punti e le politica invariate di 0,1 punti ma le coperture previste freneranno il Pil di 0,4 punti: in conclusione la crescita nel complesso sarà di 0,6 punti.

DEBITO NON RISPETTA REGOLE UE NEL 1019, MA CALA
Nel 2019 «la regola del debito non sarebbe soddisfatta in chiave prospettica, dato che il rapporto debito/PIL nel 2021 è previsto eccedere il benchmark di 3,9 punti percentuali». Così il governo nella nota di aggiornamento del Def che fissa il debito 2019 al 130%. «È tuttavia necessario - spiega il governo - sottolineare la tendenza discendente del rapporto debito/PIL, pur avendo il Governo rinunciato all'aumento della pressione fiscale previsto nello scenario tendenziale e a misure una tantum - e tutto ciò in un contesto economico non favorevole».

PAREGGIO DI BILANCIO RINVIATO
Il pareggio di bilancio 'strutturalè previsto in precedenza nel 2020 (+0,1% nel vecchio Def) viene rinviato sine die con la nota di aggiornamento che indica un deficit strutturale dell'1,7% per il triennio 2019-21 «Il pareggio di bilancio in termini strutturali, sarà raggiunto gradualmente negli anni a seguire». Il percorso riprenderà «quando tasso di crescita del Pil reale e disoccupazione saranno tornati ai valori pre-crisi».

CREDITI DETERIORATI
«Per quanto attiene al sistema bancario, l'opera di risanamento e di smaltimento dei crediti deteriorati sarà completata, così come la riforma delle banche popolari e del credito cooperativo. L'obiettivo ultimo della politica del Governo è creare le condizioni affinché il sistema creditizio fornisca un forte sostegno alle attività e alla crescita delle piccole e medie imprese e all'aumento dell'occupazione in un contesto di stabilità finanziaria». 

VIA DIESEL E BENZINA
Il Governo promuoverà una progressiva riduzione di autoveicoli diesel e benzina, per contenere le emissioni inquinanti. È stato infatti predisposto un ddl che punta a sostituire questi automezzi con attrezzature a trazione elettrica. Si promuoverà la creazione di una rete di supporto per la loro ricarica e si valuterà la possibilità di introdurre contributi pubblici all'acquisto di veicoli ibridi ed elettrici. Il contributo sarà commisurato al costo di produzione delle vetture elettriche e tenderà a scendere nel tempo.

VIA PATTO DI STABILITA'
Il governo intende procedere con «l'abolizione del patto di stabilità interno, che limitava le capacità di intervento degli enti locali». Inoltre è prevista «la riforma del codice degli appalti per rendere più snella e trasparente la gestione degli acquisti e delle forniture della PA».

NO TAX AREA PER STUDENTI
«Nel settore universitario sono allo studio misure per agevolare l'accesso alla no tax area al fine di ampliare la platea di studenti beneficiari dell'esenzione». «È prevista, inoltre, la stabilizzazione da parte delle Regioni - si legge ancora - del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio per gli studenti meritevoli, ma privi di mezzi e la semplificazione delle procedure amministrative necessarie all'erogazione delle borse di studio».

TAGLI TASSE PER PIU' FIGLI
«Il Governo intende mettere in atto una serie di disposizioni per definire un sistema fiscale a misura di famiglia, alleggerendo il peso dell'imposizione tenendo conto del numero dei figli e della funzione sociale multidimensionale svolta dal nucleo familiare». 

DISMISSIONI PETRIMONIO PUBBLICO
Per il 2018, i proventi derivanti dalle vendite di immobili pubblici dovrebbero ammontare a 690 milioni, di cui 50 milioni per le vendite di immobili delle Amministrazioni centrali, 400 milioni per le vendite effettuate dalle Amministrazioni locali e 240 milioni per le vendite degli Enti di previdenza.
Le dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico per gli anni 2019 e 2020 sono stimate, rispettivamente, pari a 730 milioni e 670 milioni. Per i fondi gestiti da Invimit Sgr, società interamente partecipata dal MEF, le Relazioni Semestrali al 30 giugno 2018 evidenziano che gli immobili pubblici apportati a detti fondi hanno un valore pari a circa 1.086 milioni. A fronte di tali apporti sono state emesse quote che verranno successivamente collocate sul mercato. I proventi generati dalla vendita delle quote dei fondi Invimit potranno essere contabilizzati a riduzione dell'indebitamento netto negli anni in cui tali vendite saranno realizzate, contribuendo indirettamente al contenimento del debito pubblico.
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