Manovra, governo studia modifica a bonus bebè per i bimbi più bisognosi

Manovra, governo studia modifica a bonus bebè per i bimbi più bisognosi
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Mercoledì 19 Novembre 2014, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 20:39
Il governo studia modifiche al bonus bebè per estenderlo ai minori più bisognosi. Intanto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha avuto uno dei consueti incontri a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi per fare il punto sulla manovra. «L'incontro è andato bene», ha detto il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, spiegando che il governo porterà in commissione le sue proposte di modifica e «poi si entrerà nella fase calda della discussione».



Sul bonus bebé il governo ha «un orientamento favorevole a prendere in considerazione la modifica struttura» per aiutare «i minori in situazione di povertà assoluta», ha annunciato il viceministro dell'Economia Enrico Morando durante il suo intervendo alla commissione Bilancio di Montecitorio impegnata ad esaminare gli emendamenti alla Legge di stabilità.



Gli sgravi Irpef invece non si toccano. «Non c'è una chiusura» sul tema della giustizia sociale, ha chiarito il viceministro, ma «la platea non si tocca» perché «tirando troppo il filo, si rompe la corda». La struttura dell'intervento «non si può cambiare» in quanto «è legato al reddito individuale», ha spiegato, ricordando di essere «tra coloro che qualche disponibilità a prendere in considerazione il mutamento struttura, in ambito familiare», ma utilizzare il bonus da 80 euro per cambiare la struttura dell'Irpef sarebbe «uno sproposito».



E nel pomeriggio la commissione Bilancio ha poi bocciato l'emendamento a prima firma Stefano Fassina (Pd) per rimodulare gli 80 in busta paga euro favorendo le fasce di reddito più deboli. Tra le altre proposte di modifica all'ex Finanziaria, in commissione Bilancio è approdato anche un emendamento del governo per abbassare l'Iva sugli e-book. «Ho appena presentato emendamento del governo per portare Iva ebook al 4%. Una battaglia giusta», ha fatto sapere il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.



Un altro emendamento presentato dall'esecutivo riguarda invece l'introduzione delle spese di notifica per le cause conciliative anche per chi fino a oggi era esente (valore fino a 1.033 euro).



E mentre in commissione Bilancio si lavora sulla manovra, con l'obiettivo dell'approdo in Aula il 27 novembre, cresce l'attesa per il giudizio della Commissione europea di lunedì. Da Bruxelles «ci aspettiamo che ci vengano riconosciuti gli sforzi che abbiamo fatto e che sono stati notevoli», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.