Manovra, con l'Ecobonus spunta l'ipotesi cedolare secca sui commerciali

Manovra, con l'Ecobonus spunta l'ipotesi cedolare secca sui commerciali
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Domenica 18 Settembre 2016, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 11:18
Bonus più lunghi, e probabilmente anche rafforzati, per convincere le famiglie a investire i propri risparmi nella modernizzazione delle abitazioni, comprese quelle che abitano in condominio. Ma anche l'ipotesi di una cedolare secca anche per gli affitti commerciali. Una misura che sarebbe particolarmente onerosa, ha spiegato il vice ministro all'Economia Enrico Morando, ma che si è detto «disponibile a discutere» con Confedilizia. Provvedimenti che saranno anche il «braccio operativo» del piano Casa Italia, che l'esecutivo, come ha ribadito nei giorni scorsi Pier Carlo Padoan, punta a concretizzare nel più breve tempo possibile. Una delle ipotesi allo studio, come ha spiegato Morando, è quella di dare un orizzonte temporale che superi il solo anno a una nuova proroga per le agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie e sulla riqualificazione energetica degli edifici. I bonus per le ristrutturazioni, che finora hanno avuto grande successo, non devono diventare «strutturali», per evitare, ha puntualizzato l'esponente dell'esecutivo, che perdano di efficacia. Ciò non toglie che si possa pensare di «stabilizzarli» con un «allungamento dei tempi» perché la «scansione annua è troppo limitata». Se invece di un solo anno si garantisse ad esempio una proroga per due o tre anni, ha spiegato alla platea di Confedilizia, nel corso di un convegno a Piacenza, questa potrebbe continuare a spingere la ripresa dell'edilizia, settore che più ha sofferto negli anni della crisi, permettendo di mettere in campo anche interventi più complessi, come ad esempio quelli per l'efficienza energetica e per la messa in sicurezza antisismica fatti in contemporanea.

IL PIANO
Per invogliare le famiglie a operare in questa direzione il governo sta quindi valutando se elevare gli incentivi in caso di doppi lavori fatti aprendo lo stesso cantiere. In questo modo, ha spiegato Morando, ci sarebbe un risparmio sui lavori stessi (un solo cantiere abbatte infatti tutta una serie di costi fissi, come il montaggio delle impalcature) ed il risparmio energetico potrebbe arrivare, soprattutto per i vecchi edifici, anche al 60%; e un maggiore rientro della spesa attraverso la più elevata agevolazione fiscale. Non solo. Per dare maggiore impulso possibile all'edilizia, ma anche puntare sul recupero delle periferie urbane, si sta ragionando, ha confermato il viceministro, per trovare «una procedura non fondata sulla detrazione Irpef che consenta anche agli incapienti di partecipare» alla ristrutturazione dei condomini «recuperando il vantaggio sul versante degli oneri da riscaldamento». Proprio i palazzoni degli anni 60-70 sono tra quelli che meno hanno aperto cantieri in questi anni, e sarebbero invece, quelli che trarrebbero i maggiori vantaggi in termini di risparmio sulla bolletta. Sul tavolo del governo c'è tra l'altro la proposta dell'Enea di creare un fondo pubblico ad hoc da cui l'amministratore potrebbe attingere per pagare i lavori a delle Energy Service Company (ESCo). Al Fondo verrebbe assegnato l'ecobonus del 65% per gli interventi di efficientamento energetico. I costi residui dei lavori sarebbero ripagati attraverso la bolletta energetica dei privati.
L. Mar.