Luxottica, fusione da 50 miliardi con la francese Essilor. Volano i titoli in Borsa

Luxottica, fusione da 50 miliardi con la francese Essilor. Volano i titoli in Borsa
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Lunedì 16 Gennaio 2017, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio, 11:55
Maxi fusione da 50 miliardi di euro tra Luxottica ed Essilor. Nasce un nuovo gigante globale degli occhiali, con ricavi per 15 miliardi di euro e 140 mila dipendenti in 150 Paesi.

Dall'operazione, che porterà alla creazione di una holding con il nome di Essilor-Luxottica, si attendono importanti sinergie, comprese tra i 400 e i 600 milioni di euro nel medio termine destinate ad accelerare nel lungo periodo. 

L'accordo tra il gruppo italiano degli occhiali e quello francese delle lenti, vedrà Leonardo Del Vecchio, fondatore, presidente e primo azionista di Luxottica, diventare il socio di maggioranza della nuova società. Del Vecchio diventerà anche il presidente esecutivo e amministratore delegato della società mentre Hubert Sagnieres (numero uno di Essilor) sarà il suo vice in entrambi i ruoli.

L'annuncio dell'operazione ha fatto scattare il titolo Luxottia in Borsa a Milano: l'azione chiude con un balzo dell'8,2% a 53,65 euro, pari a una capitalizzazione di 25,9 miliardi, in frenata comunque rispetto alla partenza quando il rialzo era stato del 14%. A Parigi il titolo Essilor ha terminato in rialzo del 11,85% a 114,20 euro.

«Con questa operazione si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell'ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte», ha detto Del Vecchio. «Sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta ma solo ora sono maturate le condizioni che l'hanno resa possibile. Il matrimonio tra due aziende leader nei rispettivi settori porterà grandi vantaggi per il mercato, per i dipendenti e principalmente per tutti i nostri consumatori. Finalmente, dopo cinquanta anni di attesa, due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto», ha concluso Del Vecchio.  

«Continueremo a investire in Italia e in Francia, vogliamo essere un campione europeo che mantenga forte le sue radici», ha aggiunto presentando alla comunità finanziaria la fusione. Del Vecchio ha confermato poi la complementarietà dei due gruppi, uno dedicato alle lenti, l'altro alle montature.

Per entrambi i gruppi la missione, si legge in una nota «è migliorare la vista in tutto il mondo attraverso l'innovazione come fattore di crescita, l'eccellenza operativa, lo spirito imprenditoriale e un approccio internazionale». La nuova realtà beneficerebbe altresì di un stato patrimoniale solido e di una forte generazione di cassa, con la flessibilità finanziaria per investire nella crescita futura organica e non.

L'operazione consiste in una combinazione strategica delle attività di Essilor e Luxottica, mediante il conferimento in
Essilor da parte di Delfin dell'intera partecipazione da essa detenuta in Luxottica (pari a circa il 62%), a fronte
dell'assegnazione di azioni Essilor di nuova emissione sulla base del rapporto di scambio pari a 0,461 azioni Essilor per 1 azione Luxottica. Se i soci di Essilor daranno il via libera in assemblea il gruppo francese promuoverà un'offerta pubblica di scambio obbligatoria sulla totalità delle rimanenti azioni Luxottica in circolazione, al medesimo rapporto di scambio, finalizzata al de-listing delle azioni Luxottica.

Essilor diventerà una società holding col nuovo nome di «EssilorLuxottica», a seguito del conferimento di tutte le sue attività operative in una società da essa interamente partecipata, che assumerà la denominazione Essilor International, e del conferimento da parte di Delfin delle proprie azioni Luxottica. Delfin avrà una quota tra il 31% e il 38%, divenendone il primo socio. I diritti di voto di tutti i soci di EssilorLuxottica sarebbero limitati al 31% e sarebbe eliminato ogni diritto di voto doppio.

In Francia l'operazione è stata considerata come una nuova acquisizione di una azienda tricolore da parte di una transalpina. Tanto è vero che la stampa, con toni trionfalistici, ribadisce che uno dei gruppi più importanti dell'industria italiana diventa francese. Le Monde sottolinea che è Essilor a comprare Luxottica, dal momento che il gruppo lancerà un'offerta pubblica di scambio sulla società italiana di occhialeria e non il contrario. Insomma, scrive Le Monde, nascerà una società di diritto francese, quotata a Parigi e con sede a Chareton, nella Val de Marnè.

Anche Les Echos parla di acquisto e punta l'indice sulla figura di Del Vecchio «simbolo - scrive - del capitalismo italiano e dei suoi problemi», come la difficoltà a trovare un delfino che porti avanti l'azienda creata nel 1961, le dispute familiari, la moglie, Nicoletta Zampillo, che punterebbe a un ruolo chiave nel gruppo, e inoltre anche un contenzioso con il fisco, che si è di recente concluso con una transazione da 146 milioni di euro per dividendi percepiti nel 2006 in Lussemburgo. 

Hubert Sagnières, numero uno di Essilor che diventerà il vice di Del Vecchio nella nuova società ha commentato: «Il nostro progetto si basa su una motivazione semplice: rispondere meglio ai bisogni di un'immensa popolazione mondiale relativi alla correzione e alla protezione della vista, unendo due grandi società, una dedicata alle lenti e l'altra alle montature. Con straordinario successo, Luxottica ha creato marchi prestigiosi, supportati da una catena di approvvigionamento e da una rete distributiva all'avanguardia nel settore. Essilor porta 168 anni di innovazione ed eccellenza industriale nella progettazione, fabbricazione e distribuzione di lenti oftalmiche e da sole. Unendo oggi le loro forze, questi due player internazionali possono adesso accelerare la loro espansione globale, a beneficio di clienti, dipendenti e azionisti, e dell'intero settore».

Nel cda otto amministratori saranno nominati da Essilor, oltre a Sagnières, due rappresentanti dei dipendenti, un rappresentante di Valoptec e quattro amministratori indipendenti; otto amministratori saranno nominati da Delfin, e insieme a Del Vecchio, tre rappresentanti di Delfin e quattro amministratori indipendenti.

All'operazione Mediobanca ha lavorato come unico advisor di Delfin mentre per Essilor gli advisor finanziari sono stati Citigroup e Rothschild. Tra gli advisor legali Cleary Gottlieb Steen & Hamilton per Essilor, BonelliErede e Bredin Prat per Delfin.



 
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