La trincea di Tria: tanti dubbi ma resta. L'ansia dei mercati

La trincea di Tria: tanti dubbi ma resta. L'ansia dei mercati
di Luca Cifoni
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Domenica 30 Settembre 2018, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 11:28
Sarà una giornata cruciale quella di domani, lunedì primo ottobre. Alla riapertura dei mercati finanziari e poi nelle ore successive si potrà capire se la tempesta su azioni e titoli di Stato italiani è destinata a farsi più violenta oppure se la situazione si assesterà a un livello di tensione comunque allarmante. E intanto il ministro dell'Economia volerà a Lussemburgo per le riunioni di Eurogruppo ed Ecofin (quest'ultima in calendario martedì) nelle quali - anche se il punto non è strettamente all'ordine del giorno - avrà un primo confronto con i suoi colleghi sugli obiettivi di economici e finanziari della Nota di aggiornamento al Def. Dunque Giovanni Tria per ora resta al suo posto, nonostante l'amarezza per l'esito del confronto sul bilancio, e la consapevolezza di quanto sia difficile ora il percorso.

L'auspicio a Via Venti Settembre (e non solo) è che il livello di spread e rendimenti raggiunto in questi giorni incorpori già i timori legati all'abbandono degli obiettivi di finanza pubblica fissati ed al conseguente contenzioso con l'Europa; e che anzi ci siano margini per una discesa quando i dettagli della manovra verranno resi noti. Ovviamente alla direzione generale che si occupa del debito pubblico la vigilanza è massima e la squadra di Davide Iacovoni monitora la situazione riservandosi gli interventi possibili nell'ambito del calendario delle emissioni già fissato. Anche la Banca d'Italia in collegamento con Francoforte osserva con attenzione gli eventi. La prossime aste di Bot e titoli a medio-lungo termine sono in programma il 10 e l'l1 ottobre, ovvero a pochi giorni dalle scadenze per l'invio a Bruxelles del Draft budgetary plan (il 15) e per la trasmissione in Parlamento della legge di bilancio (il 20). Le emissioni di fine settembre hanno avuto un riscontro positivo evidenziando una divaricazione tra mercato primario e secondario: questo potrebbe voler dire che le oscillazioni giornaliere sono legate a movimenti particolarmente speculativi destinati a rientrare.

LE SCADENZE
Ma ci sono altre scadenze che preoccupano: entro il mese le agenzie di rating faranno conoscere la propria valutazione, che però potrebbe arrivare, quanto meno in forma parziale, anche senza preavviso e in tempi più ravvicinati. Il declassamento della Repubblica italiana all'ultimo gradino prima del baratro dei non investment grades è dato quasi per scontato. Sul fronte europeo le ostilità per ora non sono ancora iniziate: al di là di avvertimenti abbastanza rituali, la commissione dovrà decidere dopo aver visto numeri e contenuti della manovra se chiedere subito un aggiustamento in corsa. In caso di risposta negativa del governo Conte, quella potrebbe essere la scintilla che fa detonare la situazione. Mentre un rinvio a primavera avrebbe l'effetto di spostare il confronto su un piano decisamente più politico, visto l'appuntamento con le elezioni europee che le forze anti-sistema intendono trasformare in una battaglia campale la politica tradizionale. L'esecutivo di Bruxelles ed i ministri potrebbero a quel punto adottare un atteggiamento di prudente realismo.
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