Crac banche, la ex Etruria verso la bancarotta: perquisizioni in 15 società che hanno ricevuti fidi

Crac banche, la ex Etruria verso la bancarotta: perquisizioni in 15 società che hanno ricevuti fidi
di Valentina Errante
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Venerdì 8 Gennaio 2016, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:57

dal nostro inviato

AREZZO L'insolvenza dell'ex Banca popolare di Etruria e Lazio adesso è ufficiale. È stata dichiarata dal commissario liquidatore Giuseppe Santoni al Tribunale di Arezzo lo scorso 28 dicembre, secondo la procedura che, per banche e assicurazioni, non prevede che siano i giudici a stabilirlo. È la relazione che il procuratore Roberto Rossi attendeva per «definire nuovi aspetti dell'indagine». Un documento che apre altri scenari e porta gli investigatori a valutare l'ipotesi di bancarotta. Intanto gli accertamenti vanno avanti anche sugli altri fronti dell'inchiesta, dalle verifiche sulle società che hanno ottenuto finanziamenti dall'ex Bpel, e nelle quali avevano interessi diretti gli stessi vertici della Banca, alle presunte truffe ai danni dei risparmiatori, convinti ad acquistare azioni e obbligazioni ad altissimo rischio senza ricevere le dovute informazioni.

 

LA DICHIARAZIONE
Giuseppe Santoni ha depositato la dichiarazione di insolvenza in Tribunale lo scorso 28 dicembre. Lo stesso giorno in cui il procuratore di Arezzo ha spiegato al Csm come la sua consulenza per il governo Renzi (conclusa giovedì scorso) fosse soltanto tecnica e non rappresentasse un conflitto di interesse rispetto all'indagine su Banca Etruria, nel cui cda, fino al commissariamento di febbraio scorso, compariva (prima come membro, poi come vice presidente) il padre del ministro Maria Elena Boschi. È stato lo stesso Rossi a chiarire che dalla relazione del commissario liquidatore dipendeva l'esito delle nuove indagini, adesso il documento è all'esame dei militari della Guardia di finanza. A chi gli chiedesse perché Boschi non fosse coinvolto nell'indagine, Rossi aveva risposto: «Bankitalia ha avanzato una procedura sanzionatoria nei confronti del consiglio di amministrazione di Banca Etruria, Boschi compreso. Ma per apprezzare, in senso penalistico, gli elementi della procedura amministrativa, devo conoscere le cause di insolvenza della banca, su cui è in arrivo la relazione del liquidatore». Ora potrebbe essere il Tribunale a inviare in procura i propri rilievi in base alle relazioni che il curatore fallimentare, presumibilmente lo stesso Santoni, dovrà depositare in cancelleria. La prima arriverà tra sessanta giorni, più o meno quando le nuove sanzioni di Bankitalia saranno notificate ai componenti dell'ultimo cda.

IL CONFLITTO DI INTERESSE
Vanno avanti intanto gli accertamenti sulle società, che hanno ottenuto finanziamenti e sono risultate collegate agli ex vertici della banca. Al momento la mancata dichiarazione del conflitto di interessi da parte degli amministratori ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati dell'ex presidente Lorenzo Rosi e dell'ex componente del cda Luciano Nataloni. Sono quattordici le società individuate ma, secondo gli ispettori di Bankitalia, «i tredici amministratori e cinque sindaci hanno interessi in 198 posizioni di fido, per un importo totale accordato al 30 settembre 2014, di 185 milioni di euro (142 milioni di utilizzato)». Anche su questo fronte, le indagini vanno avanti e presto potrebbero esserci sviluppi.

Sono una decina le denunce arrivate sulla scrivania del procuratore Rossi. Le posizioni dei risparmiatori, che avevano investito in azioni e obbligazioni subordinate e hanno perso tutto, sono adesso all'esame degli investigatori. Si punta a stabilire se realmente la banca informasse dei rischi delle operazioni o se, come si sospetta, gli investimenti fossero consigliati senza che i funzionari dell'ex Bpel si facessero menzione del pericolo. Nel frattempo vanno avanti i procedimenti per l'ostacolo alla vigilanza (sotto accusa l'ex presidente Giuseppe Fornasari, l'ex direttore generale Luca Bronchi e David Canestri, ex dirigente centrale), per le fatturazioni a fronte di operazioni inesistenti (ancora Fornasari, Bronchi e Rosi) per entrambi i filoni le indagini sono già chiuse e si prospetta la richiesta di rinvio a giudizio.
Valentina Errante