Con Stamp l'Iva sparisce e i turisti spendono di più

Con Stamp l'Iva sparisce e i turisti spendono di più
di Francesco Malfetano
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Lunedì 2 Luglio 2018, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 19:13
Un'idea nata tra Roma e la Silicon Valley per dare una mano all'economia italiana. Stamp è l'azienda fondata da quattro romani che sta rivoluzionando il tax free shopping spingendo i turisti a spendere di più nei negozi delle nostre città.

Giovani ma già esperti di retail ed economia digitale Stefano Fontolan, insieme al fratello Michele e ai due soci Federico Degrandis e Wagner Eleuteri - manager ed espressione della quarta generazione di una delle più antiche gioiellerie romane - stanno rivoluzionando un settore che vede l'Italia come leader mondiale, soprattutto nel segmento del lusso.

LA PROCEDURA
«Vivendo all'estero alcuni di noi hanno passato molto tempo in aeroporto - racconta Stefano, che solo da pochi mesi ha lasciato il suo posto da market manager in Airbnb Italia - Guardando le lunghissime code dei turisti stranieri che si creavano alla dogana per richiedere il rimborso dell'Iva sugli acquisti, ci siamo accorti che il sistema aveva una procedura incredibilmente complicata». Così, i quattro imprenditori hanno deciso di modernizzare un sistema fermo a vent'anni fa digitalizzando l'intera trafila di passaggi e tagliando burocrazia e costi. Il concetto alla base di Stamp è semplice: far assomigliare i negozi delle città ai duty free aeroportuali. In Italia infatti, come nella maggioranza degli altri Paesi, i turisti extra Ue hanno diritto a non pagare l'Iva: un incentivo a far spendere i visitatori e aumentare le vendite nei negozi delle città italiane.

IL MODULO
Tuttavia ottenere il rimborso della tassa vuol dire imbarcarsi in un'operazione lunga e complicata: bisogna prima acquistare il bene a prezzo pieno e poi compilare un apposito modulo da presentare alla dogana al momento della partenza per ottenere un timbro. Come se non bastasse, prima di riottenere i loro soldi, i turisti dovranno rivolgersi alle agenzie di tax refund appena rientrati a casa. Queste poi provvederanno al rimborso entro qualche settimana. Una procedura macchinosa che nonostante le buone intenzioni viene portata a termine solo dal 60% di coloro che la avviano.

Inoltre alcune delle agenzie che fanno da intermediarie applicano commissioni pari fino alla metà del valore del rimborso. Non c'è da stupirsi allora se una buona fetta dei turisti alla fine rinunci. Stamp invece, non fa pagare l'Iva già alla fonte, cioè all'interno dei punti vendita che hanno deciso di entrare a far parte del suo circuito di negozi. Inoltre come spiega Stefano: «Noi chiediamo il pagamento del servizio solo oltre i 400 euro di acquisto, con tariffe fisse di 10 o 20 euro». Un modo per spingere ulteriormente il Made in Italy esentasse che si stima valga circa 12 miliardi.

UN TIMBR O
«Abbiamo sviluppato un software che risolve con semplicità tutti questi problemi e garantisce un vantaggio sia al negozio che al cliente - continua Stefano - In pratica eliminiamo la parte di refund in modo che il turista possa acquistare direttamente a prezzo senza Iva. Una convenienza evidente fin da subito agli occhi del viaggiatore, che quindi è anche spinto a spendere di più». L'esperienza del cliente è interamente digitalizzata e gestibile attraverso un'app, l'unico passaggio da completare è ottenere un timbro digitale della dogana sulla fattura. Una sorta di perenne periodo dei saldi per i cittadini extra Ue, che grazie a Stamp è già iniziato in molti negozi delle principali città italiane ed è destinato a far aumentare gli scontrini dei turisti e dare una mano ai commercianti italiani.

 
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