Secondo la Commissione, tali sconti e pagamenti hanno garantito la fedeltà dei quattro produttori sopra menzionati e di Media-Saturn, distorcendo la concorrenza. Intel aveva fatto ricorso contro la decisione di Bruxelles al Tribunale dell'Ue, che però nel 2014 l'aveva interamente respinto. Intel ha impugnato anche la decisione del Tribunale, perché «avrebbe commesso un errore di diritto non esaminando gli sconti controversi alla luce di tutte le circostanze della fattispecie». E la Corte ha oggi accolto l'argomentazione di Intel: il Tribunale era tenuto ad esaminare tutti gli argomenti formulati dall'azienda, in particolare quelli sul cosiddetto test AEC, cioè “as efficient competitor test”, che è proprio lo strumento usato dalla Commissione per valutare l'abuso.
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