La Grecia rimborserà il Fondo Monetario Internazionale il prossimo 9 aprile, come previsto. Christine Lagarde incassa le rassicurazioni del ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, volato a Washington, dove nelle prossime ore incontrerà esponenti del Tesoro americano.
Intanto Yanis Varoufakis, al quotidiano Naftemporiki, ha detto che il governo greco potrebbe raggiungere un accordo preliminare con i partner dell'Eurogruppo nella riunione del prossimo 24 aprile. Varoufakis ha elencato i cinque dell'accordo preliminare. Il primo punto è fissare livelli «logici» di avanzo primario, intorno a 1,5%. Secondo punto: ristrutturazione del debito, senza necessariamente un haircut, che leghi i rimborsi al Pil nominale. Terzo: pacchetto di investimenti di Bei e Fondo europeo degli investimenti disegnato appositamente per la Grecia. Quarto: bad bank per le sofferenze bancarie. Quinto: riforme strutturali.
Lagarde plaude alla «conferma» del rimborso di 458 milioni di euro da parte della Grecia.
L'incontro arriva mentre Bruxelles è sempre più frustrata. L'idea che circolerebbe è quella - mette in evidenza il Financial Times - che Tsipras formi una nuova coalizione con il tradizionale partito di centro sinistra Pasok e con il nuovo partito di centro sinistra To Potami, contro cui si è battuto nelle elezioni di gennaio. «Tsipras deve decidere se vuole essere premier o leader di Syriza», afferma un rappresentante europee con il Financial Times.
«Questo governo» in Grecia «non può sopravvivere», aggiunge un rappresentante di un ministro dell'Economia dell'area euro. I rappresentati europei insistono sul fatto che non stanno cercando di forzare un cambio di governo. Ma ammettono anche - riporta il Financial Times - la loro frustrazione per la mancata scelta di Tsipras fra la piattaforma di sinistra che chiede una bocciatura del piano di salvataggio e un approccio più pragmatico, che includerebbe potenziali alleati centristi in parlamento.