Le resistenze della Germania a qualunque azione sul debito prima della fine del programma erano ben note a tutti. Così come le 'linee rossè dell'Fmi, disposto a far saltare il tavolo di nuovo pur di avere il tanto atteso accordo sul debito. «Abbiamo fatto un grande sforzo», ha ammesso il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al termine della riunione fiume. Il presidente ha annunciato prima di tutto il via libera alla seconda tranche di aiuti, 10,3 miliardi che saranno sborsati in diverse sub-tranche. La prima, da 7,5 miliardi, dovrebbe arrivare a metà giugno
per coprire le scadenze con la Bce di luglio e parte degli arretrati che il Governo ha accumulato da ottobre, cioè dall'ultima volta che ha visto denari Ue.
Dijsselbloem si è poi dilungato sull'accordo più importante e meno scontato, cioè quello con cui si aiuterà la Grecia a ridurre il peso del debito, salito anche a causa dei prestiti. «L'Eurogruppo si è accordato su un pacchetto di misure che saranno immesse progressivamente, necessarie per raggiungere i target sulle necessità di finanziamento», si legge nel comunicato finale. Le prime misure saranno attuate fin da subito, non appena si completerà la prima revisione del programma, che ormai è questione di giorni. Si interverrà sui tempi delle scadenze e sui rischi dei tassi d'interesse, con misure che preparerà l'Esm «con la massima priorità».
«Sono felice di annunciare che con questo accordo il Fmi potrà raccomandare al suo board di partecipare al programma greco entro fine anno», ha detto Dijsselbloem. E il rappresentante del Fondo, Paul Thomson, conferma: «Questo pacchetto mette il consolidamento greco su basi solide, abbiamo fatto tanto, il compromesso è stato faticoso per tutti». Per il commissario agli affari economici Pierre Moscovici è un successo: «Abbiamo voltato pagina insieme in questa lunga storia del programma greco, c'è voluto un lavoro intenso, non era facile».
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