Giochi, l'Agenzia dei Monopoli sospende restrizioni per Global Starnet

Giochi, l'Agenzia dei Monopoli sospende restrizioni per Global Starnet
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Mercoledì 21 Febbraio 2018, 19:37 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 08:26
«A seguito dell'istanza presentata dagli Amministratori giudiziari della rappresentanza stabile in Italia della Global Starnet Ltd, nominati dal Gip lo scorso 18 dicembre, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha sospeso per tutta la durata dell'amministrazione giudiziaria del compendio aziendale sottoposto a sequestro, le restrizioni introdotte con il provvedimento del 29/09/2017, al fine di consentire di perseguire con maggior efficacia l'obiettivo di garantire la prosecuzione delle attività aziendali affidate agli amministratori giudiziari». Lo afferma in una nota Global Starnet sottolineando che «l'istanza è stata presentata su autorizzazione del Gip del Tribunale di Roma, che aveva già autorizzato la prosecuzione dell'attività aziendale, con conservazione dell'efficacia della concessione in essere».

«A seguito della sospensione disposta dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - prosegue la nota - la Global Starnet potrà da oggi riprendere la piena operatività al pari degli altri concessionari del settore, potendo anche esercitare la facoltà di presentare nuove istanze per l'ottenimento della certificazione di idoneità di sale videolottery; nuove istanze di verifica di conformità per sistemi di gioco e giochi Vlt; nuove istanze di rilascio di nulla osta per apparecchi Awp, nei limiti previsti dalla normativa vigente».

La decadenza delle restrizioni non sospende tuttavia il processo avviato dall'Agenzia dei monopoli per la decadenze delle concessioni di Global Starnet. In questo senso i fari sono ora puntati sul Tar del Lazio che pure è stato chiamato a pronunciarsi sulla legittimità dell'atto di decadenza. Per la Global Starnet, l'ex Bplus, la società dei giochi di Francesco Corallo che controlla ancora circa 60 mila slot machine, i Monopoli circa un anno fa avevano infatti avviato la procedura per la decadenza delle concessioni. Un atto basato soprattutto sul rinvio a giudizio di Corallo nell'inchiesta milanese su Bpm e i presunti finanziamenti illeciti ricevuti da alcuni clienti quando a presiedere la banca c'era Massimo Ponzellini.

Il primo febbraio scorso però il Tribunale di Milano ha dichiarato nulli tutti gli atti del procedimento penale a carico di Corallo dalla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari in poi per un vizio procedimentale. Sotto la mannaia dei giudici sono dunque caduti anche la richiesta di rinvio a giudizio e l'udienza preliminare. Non solo. In quel procedimento Corallo era imputato di associazione a delinquere semplice, solo che tutti i coimputati sono stati assolti, compreso l'allora procuratore della società Alessandro Lamonica, uscito dal processo perché, secondo i giudici, «il fatto non sussiste». Di fatto il filone milanese delle inchieste su Corallo si può considerare chiuso. Così Global Starnet Ltd, la società inglese che controlla il gruppo italiano delle slot, ha chiesto ai Monopoli di ritirare l'atto di decadenza dalla concessione. Ora l'annuncio della sospensione delle restrizioni da parte dei Monopoli.
 
Corallo tuttavia potrebbe finire presto imputato per riciclaggio e associazione a delinquere nell'inchiesta romana «Rouge e Noir», che coinvolge Gianfranco Fini e la famiglia Tulliani. Ma se Corallo verrà mandato a processo la procedura di decadenza della concessione dovrà ripartire da zero. 

C'è poi un'ulteriore complicazione. Global Starnet, le cui quote sono sotto sequestro, è gestita da amministratori giudiziari che devono preoccuparsi della gestione dell'azienda, della conservazione dei posti di lavoro e della difesa dell'incasso dell'erario (Global Starnet genera circa 850 milioni di euro l'anno). Obiettivi che potrebbe contrastare con l'interesse dei Monopoli a far decadere la concessione.

 
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