Fs-Anas, nasce un colosso da 11 miliardi: sinergie e regia unica per le infrastrutture

Fs-Anas, nasce un colosso da 11 miliardi: sinergie e regia unica per le infrastrutture
di Umberto Mancini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Gennaio 2018, 12:04 - Ultimo aggiornamento: 12:08
«Con l'ok dell'Antitrust Ue e la firma al Mef si è chiusa l'operazione Anas in Fs». Con legittimo orgoglio e un pizzico di emozione i vertici di Fs e Anas Renato Mazzoncini e Gianni Vittorio Armani hanno annunciato l'atteso matrimonio. Quello nato ieri, dopo 20 mesi di gestazione, è un colosso da 11 miliardi di fatturato, di fatto il primo polo europeo integrato di infrastrutture ferroviarie e stradali, con 44 mila km di rete gestite. «Siamo tra i player più forti in Europa - ha spiegato Mazzoncini - e ce la vedremo con i competitor francese e tedesco che fatturano rispettivamente 32 e 40 miliardi». Mazzoncini ha precisato che «non c'è un rischio Anas che viene trasferito a Fs». Anas, del resto, gestisce solo il contenzioso e la soccombenza di Anas (come di Rfi) è sotto il 10%». «Questo per i contenziosi penali, quanto ai contenziosi civili «Anas - ha precisato Mazzoncini - ha un fondo specifico di 700 milioni». Con la sottoscrizione dell'aumento di capitale di 2,86 miliardi da parte del ministero dell'Economia si è dunque chiuso il cerchio. Anas va ad affiancarsi a Rete Ferroviaria Italiana e Italferr, la controllata operativa nella progettazione e ingegneria, e alle altre società del gruppo tra cui Trenitalia, Mercitalia e Busitalia, che operano nel trasporto passeggeri e trasporto merci su ferro e gomma. Nella nuova configurazione il gruppo avrà 81 mila dipendenti e farà 108 miliardi di investimenti nei prossimi 10 anni con un capitale investito di circa 50 miliardi. I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente 64,5 miliardi di chilometri sulle strade e autostrade in gestione ad Anas vanno così a sommarsi al traffico gestito del gruppo: circa 750 milioni di passeggeri all'anno su ferro. Rilevanti i risparmi: 400 milioni di euro nei prossimi 10 anni. Tra gli obiettivi, oltre a quello di rafforzarsi all'estero, c'è il potenziamento degli standard di qualità e sicurezza della rete, sfruttando le sinergie per la manutenzione e la vigilanza delle sedi stradali, dei viadotti e delle gallerie sui 10 mila chilometri dove le infrastrutture stradali e ferroviarie corrono in affiancamento. Non solo.
Il coordinamento tra Rfi e Anas consentirà, tra l'altro, di collegare in maniera più efficiente, i nodi logistici: porti, aeroporti, stazioni ferroviarie. Sul fronte degli investimenti in Italia, Anas gestirà in maniera più efficace i prossimi investimenti con una riduzione dei costi di oltre il 3%, quantificabile in 400 milioni in cinque anni. Inoltre nell'arco di tre anni raddoppierà la capacità di spesa, passando da 1,5 miliardi del 2017 ai 3 miliardi previsti nel 2020. Punto di forza la regia unica per progetti e realizzazioni. Nel 2018 Rfi e Italferr prevedono di confermare il trend 2017, che aveva visto passare il valore dei bandi di gara pubblicati dai 3,5 miliardi del 2016 a 7,5 miliardi. Anas, analogamente, nel 2018 passerà a 3 miliardi di euro dai 2 miliardi del 2017. «Parte una grande sfida industriale per il Paese in termini di innovazione e che creerà posti di lavoro», ha concluso Armani.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA