Fs-Anas, nasce il colosso delle infrastrutture. Il governo rinnova il cda delle Ferrovie, è polemica

Fs-Anas, nasce il colosso delle infrastrutture. Il governo rinnova il cda delle Ferrovie, è polemica
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Venerdì 29 Dicembre 2017, 19:15 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 19:33
Via alla fusione fra Ferrovie e Anas: nasce il nuovo colosso italiano delle infrastrutture. E' stato deliberato venerdì 29 dicembre dall'assemblea l'aumento di capitale da 2,86 miliardi di euro del Gruppo FS Italiane, mediante conferimento dell'intera partecipazione Anas detenuta dal Tesoro. Il via libera del Governo all'operazione era giunto subito prima di Natale. Diventa così una realtà il matrimonio fra il gruppo ferroviario e il gestore stradale.

Nuovo cda. Ok poi dell'assemblea dei soci, cioè del Tesoro che controlla le Ferrovie al 100%, e quindi del governo, ormai in scadenza, al nuovo cda di Fs italiane. Il board in continuità, che resterà in carica per un triennio, sarà composto da Gioia Ghezzi confermata presidente, Renato Mazzoncini, che rimarrà amministratore delegato, Simonetta Giordani, Federico Lovadina e Wanda Ternau. Entrano poi a far parte del consiglio Francesca Moraci, in arrivo dal cda di Anas, e Giovanni Azzone, già rettore e presidente del politecnico di Milano. Il rinnovo del cda. che sarebbe scaduto in primavera con l'approvazione del bilancio 2018 e quindi dopo le elezioni, ha scatenato un po' di polemiche. 

La rete. Con circa 44mila chilometri di rete complessiva, nasce il primo polo europeo integrato di infrastrutture ferroviarie e stradali per abitanti serviti e investimenti a Piano. I 2,3 miliardi di veicoli che percorrono annualmente 64,5 miliardi di km sulle strade e autostrade in gestione ad Anas vanno così a sommarsi al traffico gestito dal Gruppo: circa 750 milioni di passeggeri all'anno su ferro (di cui 150 all'estero), 290 milioni su gomma (130 all'estero) e 50 milioni di tonnellate merci. Con Anas, infatti, il Gruppo FS Italiane diventa una realtà industriale da 108 miliardi di investimenti in dieci anni, 8 miliardi di investimenti nel 2018, 11,2 miliardi di fatturato nel 2018, 50 miliardi di capitale investito, 81 mila dipendenti.

Delrio. «Nasce oggi un Gruppo industriale in grado di contribuire significativamente alla crescita degli investimenti pubblici e alla loro realizzazione rendendo più efficiente e moderno il sistema dei trasporti - ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio -. È un fondamentale traguardo che il Governo, insieme al Gruppo FS Italiane e al Gruppo Anas, ha perseguito con grande impegno e determinazione: l'obiettivo è sempre più connettere l'Italia dando un forte impulso allo sviluppo infrastrutturale del Paese, in base a una pianificazione pluriennale di risorse e opere prioritarie», ha concluso.

Il gruppo. Per Ferrovie dello Stato Italiane è una tappa fondamentale nel percorso di attuazione del proprio Piano industriale 2017-2026. L'integrazione infrastrutturale è – oltre quella fra le diverse modalità di trasporto – uno dei suoi cinque pilastri. Per Anas, l'ingresso nel Gruppo FS Italiane costituisce un'ulteriore fase del processo di trasformazione già avviato negli ultimi anni. Anas sarà, così, in grado di compiere passi decisivi verso quella dimensione di mercato indispensabile per uscire, progressivamente, dal perimetro della Pubblica Amministrazione.

L'integrazione. Il conferimento di Anas a FS Italiane permetterà anche di progettare e realizzare strade e ferrovie in modo integrato, riducendo progressivamente gli extra-costi e generando risparmi grazie allo sviluppo coordinato delle opere. E' stato stimato che la sola gestione integrata delle infrastrutture produrrà in dieci anni risparmi operativi non inferiori a 400 milioni di euro. Il coordinamento fra Rete Ferroviaria Italiana e Anas consentirà, tra l'altro, di collegare in maniera più efficace ed efficiente i nodi logistici: porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di interscambio modale. Nel Gruppo FS Italiane Anas va ad affiancarsi, oltre che a RFI, anche a Italferr, la controllata operativa in ambito nazionale e internazionale nella progettazione e nell'ingegneria, e alle altre società, fra cui Trenitalia, Mercitalia e Busitalia, imprese di trasporto (passeggeri e merci) su ferro e gomma.

Gli investimenti. Nel 2018 RFI e Italferr prevedono di confermare il trend 2017, che aveva visto passare il valore dei bandi di gara pubblicati dai 3,5 miliardi del 2016 a 7,5 miliardi. Anas, analogamente, nel 2018 passerà a 3 miliardi di euro, da i 2 miliardi del 2017. Ciò favorirà un sensibile aumento di cantieri aperti e, conseguentemente, ricadute favorevoli per il settore delle costruzioni ed effetti positivi per l'intera economia del Paese.

Mazzoncini. «Il conferimento di Anas a FS Italiane è una operazione molto importante per il Paese - ha affermato l'ad di FS, Renato Mazzoncini, aggiungendo "si tratta di una tappa fondamentale nella realizzazione del Piano industriale del Gruppo che vede FS come principale promotore della mobilità integrata su ferro e gomma a vantaggio di tutti gli italiani. E' l'ulteriore conferma che il ruolo di FS sta cambiando: non più impresa ferroviaria nazionale ma impresa europea di mobilità».

Armani. «Grazie all'integrazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Anas completa il piano di trasformazione avviato in questi due anni e potrà puntare con decisione ai traguardi dell'autonomia finanziaria e dell'uscita dal perimetro della Pubblica Amministrazione, ai quali abbiamo già iniziato a lavorare con il nuovo Contratto di programma, con incremento della sua efficienza industriale, della sua capacità di investimenti (da 1,5 miliardi a 3 miliardi all'anno) e del suo tasso di innovazione tecnologica», ha sottolineato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani.

Le polemiche sul cda. «I ladri di poltrone del Governo Renzi - Gentiloni assestano gli ultimi vergognosi colpi di coda prima di essere cacciati dagli italiani. L'Assemblea degli azionisti di ferrovie dello Stato (con il Tesoro azionista di maggioranza) ha appena rinominato i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione, che sarebbe scaduto ad aprile, cioè quando dovrebbe già essere insediato il nuovo governo. Si sono sbrigati a rinominarli con cinque mesi di anticipo per mantenere in sella gli amici del Giglio magico renziano e continuare a fare gli interessi dei soliti noti. Ma questi signori hanno sbagliato i conti questa volta. Gli italiani sono stanchi di queste porcate e lo dimostreranno chiaramente alle prossime elezioni del 4 marzo». È quanto dichiara il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

«Complimenti al Governo Gentiloni che rinnova adesso il cda di Ferrovie in scadenza ad aprile 2018. Prendiamolo come un atto di consapevolezza che per allora ci sarà un'altra maggioranza e un altro governo. Decisamente un pessimo spettacolo di ansia da nomine», afferma Enrico Zanetti, responsabile politiche economiche e componente del direttivo nazionale di Noi con l'Italia.
 
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